
Il Porto Proibito di Teresa Radice e Stefano Turconi
Un gioiello d’avventura di mare (ma non chiamateli più fumetti)
Sgombriamo il campo, innanzitutto, quando parliamo di graphic novel, dalla riduttiva e semplicistica definizione di “fumetto” che si potrebbe appiccicargli. Si, è vero, ci sono testi e disegni come nei fumetti, ma da tempo ormai questo genere di espressione artistica ha assunto una dignità propria e di alto valore.
Le “storie disegnate” non sono più infatti una forma minore dell’arte, ma tendono ormai a collocarsi su un gradino più alto in quanto se ne riconosce, sempre più spesso, lo statuto di letteratura tout court. Se pensiamo che le graphic novels hanno conquistato sempre più spazio nei piani editoriali, sui media e sugli scaffali delle librerie (con settori autonomi), fino a entrare nei dodici finalisti del premio Strega in due occasioni, nel 2014 con “Una storia” di Gipi e nel 2015 con “Dimentica il mio nome” di Zerocalcare, capiamo come queste nuove forme di racconto possano contribuire a cambiare il modo di leggere e di interpretare, in letteratura. A rafforzare questa affermazione basterebbe ricordare uno dei più grandi autori italiani del secolo scorso, Dino Buzzati, che già nel 1969, essendo egli scrittore ma anche validissimo pittore, pubblicava “Poema a fumetti” (una rivisitazione del mito di Orfeo e Euridice): quasi un precursore quindi, che univa i testi entro “fumetti” a 208 tavole disegnate a colori e che, difendendosi dai critici del tempo certo non usi alle innovazioni, affermava che quel libro (quella graphic novel, diciamo oggi) aveva “lo stesso peso, la stessa rilevanza, la stessa carica innovativa e rivoluzionaria dei suoi romanzi più famosi. La stessa sincerità”.
Queste attestazioni valgono anche per la graphic novel che vi consigliamo oggi, Il Porto Proibito, che attraverso i testi di Teresa Radice e i disegni di Stefano Turconi ci prende per mano e ci immerge in una splendida avventura di mare, di poesia e di musicalità. È un libro dinamico, che si fa leggere e sfogliare, che si fa gustare non solo per la storia ma pure per l’edizione, dal sapore antico, quasi a dare l’impressione di un tomo ritrovato in soffitta. Il Porto Proibito è un posto mistico: un posto non visibile a tutti, che si trova al largo delle coste inglesi e che fa da faro nella notte per i non-vivi e i non-morti, è una storia con tanti personaggi ben scolpiti, illustrata da Turconi con solo l’uso della matita, in un racconto di quasri 300 pagine che si snoda tra misteri e leggende, ed è una lettura che ha molti modi per essere interpretata, a seconda sia letta da bambini o da adulti, essendo un libro di avventure per tutte le età, proprio come, per esempio, l’Isola del Tesoro di Stevenson: allora è vero, questi libri non vanno più chiamati fumetti, sono altro. (Giorgio Spaggiari).
“Il Porto Proibito” (artist edition) – di Teresa Radice e Stefano Turconi – Ed. Bao Publishing – 2018