POLITICAPRIMO PIANO

Elezioni europee, il Pd riparte con una visione unitaria

L'appello dell'ex ministro Calenda per una lista unica delle forze europeiste ricompatta i democratici

Al centro, l’ex ministro Calenda ad una recente iniziativa pubblica a Reggio Emilia. A sinistra, l’assessore alla cultura del Comune di S.Ilario Licia Ferrari.

di Giordano Colli

L’autorevole esponente del Partito Democratico Carlo Calenda, apprezzato Ministro nei governi Renzi e Gentiloni, lancia un appello pubblico forte e chiaro a tutto il campo del centrosinistra: una lista unica delle forze politiche e civiche europeiste alle prossime elezioni europee del 26 maggio. Elezioni che saranno un banco di prova cruciale per il continente e per le istituzioni comunitarie: un passaggio in cui i cittadini decideranno se l’Unione Europea dovrà regredire a una vecchia forma novecentesca di semplice coordinamento fra Stati o se potrà finalmente evolvere verso la futura costruzione degli Stati Uniti d’Europa, un soggetto politico con una voce forte nello scacchiere mondiale in grado di restituire centralità agli interessi, ai valori e ai bisogni dei popoli europei. L’appello di Calenda fortunatamente non cade nel vuoto, e registra immediatamente l’apprezzamento dei due principali candidati alle primarie per la segreteria nazionale del Pd, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti, oltre all’adesione convinta di tanti esponenti di primo piano del partito e del centrosinistra: l’ex premier Gentiloni, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Sindaco di Firenze Nardella, i presidenti di Regione Bonaccini, Chiamparino e Rossi, l’ex sindaco di Milano Pisapia, insieme a centinaia di altri sindaci e rappresentanti di enti locali, intellettuali, esponenti della società civile, attivisti e semplici cittadini. Gli aderenti all’appello vedono nel destino dell’Europa il destino dell’Italia, ma vedono anche tutti gli attuali limiti dell’Unione Europea: limiti di rappresentanza e credibilità, di meccanismi decisionali, di efficacia della propria azione; una grande pagina di civiltà della storia contemporanea che ha portato all’Europa pace, benessere e progresso, ma che oggi viene messa in discussione e può essere difesa solo rilanciandone il ruolo, riformandone le istituzioni, facendola progredire. Attorno a questa visione unitaria il Pd si ricompatta, con un’idea forte di apertura e condivisione di valori e strategie, ritrovando un’unità di intenti su un appuntamento politico cruciale. E’ un buon segno, una dimostrazione di maturità: un segnale della ritrovata consapevolezza che le divisioni non portano mai nulla di buono allontanando gli obiettivi, e che i partiti devono essere strumenti per perseguire interessi collettivi e coltivare i valori della democrazia, non per chiudersi in piccoli recinti, all’apparenza rassicuranti ma alla lunga ininfluenti e non capaci di cambiare davvero le cose.

Carlo Calenda a Reggio Emilia insieme a Graziano Del Rio.

 

 

 

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