"TI CONSIGLIO UN LIBRO"PRIMO PIANO

Vita avventurosa d’un fisico vagabondo

in biblioteca l'autobiografia insospettabile e originale di un nonno "quasi" locale

(di Eva Coïsson)

Qualcuno potrebbe ricordarselo aggirarsi nei parchi di Sant’Ilario o frequentare la nostra biblioteca, accompagnando i suoi nipotini: alto, magro, i capelli ricci e bianchi che quando erano un po’ più lunghi gli davano l’aria dello scienziato pazzo. Ma tutto sommato sembrava un pensionato come tanti, magari dal carattere un po’ particolare, ma nulla più. Difficile immaginare che dietro quello sguardo gentile ma non molto loquace ci fosse una vita così ricca di esperienze ed avventure, fatta di viaggi in autostop dalla California degli hippie al Messico degli zapatisti, di vagabondaggi dalla Germania alla Scandinavia in attesa della “dichiarazione di riforma” dal servizio militare, di notti passate sotto un ponte di Oslo, su un autobus in Afghanistan o addirittura “ospite” in una prigione dell’Arizona. Poi gli anni in Africa invitato dal figlio del Re del Benin a cercare di introdurre nuovi metodi di insegnamento della scienza, l’intensa attività sperimentale nei laboratori di fisica del CERN di Ginevra e di Stanford in California, le esplorazioni delle montagne della Cina nei ritagli di tempo tra gli impegni da addetto scientifico presso l’Ambasciata a Pechino, i soggiorni in Vietnam, Giappone e Unione Sovietica. Nei primi anni ’70 non si fece mancare nemmeno l’impegno politico attivo, quando durante i suoi quattro anni di insegnamento all’Università di Lecce, con sorpresa di tutti fu eletto consigliere comunale per il PCI a Copertino, in Salento.
Nei suoi ultimi mesi di vita, il taciturno scienziato si è lasciato convincere a raccontarsi, mettendo nero su bianco almeno una parte di queste esperienze ed avventure – di solito riservate ai racconti in famiglia – e accompagnandole con alcune belle foto. Non credo sia un caso se questo libro è arrivato il giorno in cui lui se n’è andato per sempre: è una storia che continua, dalle parole raccontate a quelle scritte. Lui era mio padre, Roberto “Bob” Coïsson. Era una persona fuori dall’ordinario, allergico alla retorica e impermeabile alle convenzioni. Lo so, il mio è un giudizio di parte. Ma leggendo questo libro potrete scoprire anche voi quanto sia stata affascinante e stupefacente la vita di questo fisico irrequieto e vagabondo.

Roberto Coïsson, scomparso il 26 marzo 2019
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