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La pacifica invasione degli scout al Parco San Rocco

Il 4 e 5 maggio oltre 400 ragazzi dagli 8 e i 19 anni hanno popolato l’area verde per il loro campo annuale

 

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Sabato 4 e domenica 5 maggio il Parco San Rocco è stato “invaso” dall’allegria e dalla laboriosità di oltre 400 scout della sezione di Reggio Emilia che hanno scelto questa meta come sede del loro campo annuale. In tutto il mondo, infatti, per onorare il loro patrono, San Giorgio, ci si da appuntamento nei giorni vicini a questa ricorrenza che cade il 23 aprile.

I giovani protagonisti sono gli scout laici della C.N.G.E.I. (Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani) suddivisi in 5 gruppi (4 a Reggio Emilia e 1 a Cavriago), con circa 500 aderenti impegnati tutto l’anno in varie attività di gruppo. Mi spiega Manuela Vercalli, scout santilariese di lungo corso, che al momento la lista d’attesa per entrare nell’organizzazione è molto lunga, tant’è che molti iscrivono il figlio già nel primo anno d’età con la speranza che raggiunta l’età minima di 8 anni possa accedere a questa esperienza di vita. Incontro poi il Presidente della sezione provinciale Pietro Corradini che mi illustra come in questi campi si svolgano varie attività con al centro sempre l’aspetto educativo, dal rispetto dell’ambiente all’organizzazione del campo stesso, dalla trasmissione di conoscenze ai più giovani all’imparare a vivere in un gruppo. Mi spiega poi che si è scout dagli 8 ai 19 anni suddivisi in fasce d’età: lupetti da 8 a 11 anni, esploratori da 12 a 15 e rover da 16 a 19 anni. Una volta terminato il percorso si può decidere se rimanere all’interno dell’organizzazione intraprendendo in forma di volontariato puro una sorta di carriera, oppure uscire con la speranza, dice Pietro, che ciò che si è imparato durante questo percorso possa essere utile ad altre associazioni di volontariato. Uno dei motti degli scout è infatti “lascia il luogo nel quale sei stato un po’ meglio di come l’hai trovato”. Mi viene poi detto a più voci che il luogo è stato scelto per la sua ampia e sicura estensione di verde, unita alla vicinanza di una struttura fissa ben organizzata, idonea ad alloggiare i più piccoli e di accogliere persone in caso di improvvise necessità.

Il pomeriggio di questa giornata di sole è veramente bello; si può ammirare il campo allestito con le 30 tende montate da questi ragazzi, che nel frattempo si sono radunati a quadrilatero sul grande spiazzo fiorito dove durante la festa del PD sorgono le capannine della Spizzicheria. Sono qui per salutarsi prima del rompete le righe ed iniziare a partecipare alle diverse attività previste per le due giornate (purtroppo la domenica sarà caratterizzata da una pioggia a catinelle). I gruppi si salutano intonando ognuno il proprio inno. Scatto qualche foto e mi congedo dal gruppo, che nel frattempo ha messo in moto la macchina organizzativa, invitandoli a rivederci a San Rocco il prossimo anno e capisco dalle loro facce che la proposta non è così campata per aria.

Una bella esperienza che per un’oretta mi ha riportato a quando da bambino dopo aver letto Topolino si faceva finta di essere una Giovane Marmotta sognando avventure nel giardino condominiale.

Fabrizio Ferri

 

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