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Il castello dei serpenti galli: il primo romanzo del santilariese Gianluca Gabbi, ambientato tra Reggio, l’Appennino reggiano e Ginevra

Per seguire le avventure di Oscar e Pietro nelle “terre selvagge” di Santiano (mix tra Sant’Ilario e Gazzano) preordinate una copia del romanzo su bookabook.it

 

 

 

 

 

 

 

«Devo andare a Santiano. È un paese di montagna ma qui il monte più alto è quella pila di letame lì fuori. Mi sapreste dire come arrivare?», chiede Oscar al barista di uno sperduto bar dei nostri territori. La reggianità esce subito, nei luoghi citati, nei paesaggi di Reggio Emilia e del nostro Appennino, nel carattere dei protagonisti, nelle battute svelte e taglienti che si scambiano protagonisti e comprimari.

«Santiano? Ettore, tuo nipote non andava a morosa da quelle parti?» (…)«Dunque… uhmm… sì, ecco… devi prendere questa statale, attraversare il centro città e mantenere questa direzione fino a Castelnovo Monti…».

Ma cosa ci va a fare Oscar a Santiano? In cosa consiste l’eredità ricevuta da Pietro? Perché un vecchio ufficiale nazista la vuole? Cosa è successo a Santiano nel 1944? Come sarà riuscita la famiglia ebrea dei Rozemkopfs a scappare verso Ginevra?

Un’avventura decisamente rocambolesca, raccontata con ironia e leggerezza da un giovane e talentuoso scrittore santilariese che, ne siamo certi, si farà conoscere ed apprezzare. “Il castello dei serpenti galli” è il primo romanzo scritto da Gianluca Gabbi, un esperimento nato un po’ per gioco e portato a compimento per passione. Sì, perché Gianluca, fino a questo momento, ha svolto un’altra professione, conservando la scrittura tra le sue passioni più profonde.

In una breve intervista rilasciata in occasione della presentazione del suo romanzo si è così raccontato: “Lavoro come impiegato in un’azienda di logistica. Sono sposato da quattro anni e ho un bellissimo bambino di due. Aver portato a termine questo romanzo è stata una grande soddisfazione e vorrei dedicarlo a mia moglie che mi ha sempre sostenuto durante tutte le fasi della scrittura”.

Santiano è un paese inventato, ma ha qualcosa a noi molto familiare, come spiega lo stesso Gianluca: “ho voluto unire il paese in cui abito (Sant’Ilario) e il paese con cui mia moglie ha un più stretto legame (Gazzano). Da qui è nato per gioco Santiano”.

La storia raccontata è avvincente e ben condotta. Siamo nel 2000, ma una inattesa quanto misteriosa eredità ci porterà a 75 anni prima, al 1944, al tempo della guerra. Una eredità che sconvolge per sempre le vite dei due protagonisti: Pietro, contabile ormai in pensione, e Oscar, apprendista ossessivo dal carattere burbero. “Spalleggiandosi, durante innumerevoli peripezie caratterizzate da goffe scene di instabilità psicologica e sproloqui socialisti, cercano di proteggerla e di proteggersi dalla crudeltà di Fulke, scagnozzo di un vecchio ufficiale nazista presente durante l’occupazione tedesca di Santiano, nell’appennino emiliano, nel 1944”.

“Il castello dei serpenti galli” è una storia di avventura, di mistero e di amicizia. Ci è piaciuto, come ci sono piaciuti i personaggi ben tratteggiati, il destino degli abitanti della minuscola frazione di Santiano, il carattere così familiare dei Santianesi. “In pochi minuti il cartello “SANTIANO” spuntò dall’asfalto. Il lungo viaggio d’andata si poté ritenere concluso. Oscar mise piede sulla tenuta di Beccamorto con la stessa cautela con cui Neil Armstrong allunò il 20 luglio 1969, ancora incredulo, si ritenne comunque molto soddisfatto per il raggiungimento del suo personale satellite rappresentato dal lussureggiante giardino dell’ex-collega e con il primo sorriso della giornata rispose al saluto del vecchio Pietro”.

Nella storia vivace e romanzesca non mancano memorabili dibattiti di politica e profonde riflessioni sulla situazione attuale: «Zitto, ascolta. Ora la situazione è come questa pianura. Piatta e grigia. Le persone sono completamente disinteressate alla politica, si adagiano nel loro benessere borghese e non provano più alcun sentimento d’appartenenza. La cultura è repressa da televisione spazzatura, giornali che diffondo false notizie e illazioni, continue apparizioni di politici populisti che, in assenza di pensieri e programmi, offrono facili risposte, insultano e demonizzano chi esterna sensibilità e senso civico; copertine patinate di riviste gossip con in mostra titoli accattivanti su tette rifatte, cellulite e foto di vip ritoccate; musica scadente ripetuta in un loop infinito da radio commerciali e spacciata come capolavori di giovani geni (…). Quando anche gli artisti sono aridi di idee e spirito innovativo vuol dire che la società sta appassendo. Le menti cadono in letargia, i giri del motore rallentano, le coscienze si rilassano e l’oblio cade sulle memorie. Questo è terreno fertile per la nascita di movimenti e idee pericolose per i diritti e le libertà conquistate fino ad oggi, gli imbecilli prosperano in questo clima, come blatte su rifiuti. Vedrai. Mala tempora currunt, sed peiora parantur!».

Gianluca Gabbi ci ha divertito e sorpreso, con simpatia, talento e sensibilità. Come leggere questo romanzo? E qui emerge un altro aspetto del brillante scrittore, un’idea moderna e geniale: sul sito dell’editore Bookabook (https://bookabook.it/libri/castello-dei-serpenti-galli/) è possibile aderire alla campagna di crowdfunding e aiutare Gianluca nella pubblicazione del suo primo romanzo.
L’obiettivo del crowdfunding è quello di raggiungere almeno 200 preordini in 120 giorni, dopodiché il testo potrà andare in stampa ed essere diffuso negli store di tutta Italia. Se non si dovesse raggiungere questa quota i donatori verranno rimborsati. Se invece si dovessero raggiungere le 60 copie preordinate, i donatori riceveranno il libro in edizione limitata (non editata).

Da ordinare e leggere. Vi divertirete.

 

 

 

 

 

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