CULTURAPRIMO PIANO

Sguardi inediti e originali sul nostro paese

La Stazione di Sant’Ilario nelle suggestive fotografie di Fabrizio Franceschi

Foto di Fabrizio Franceschi

Fabrizio Franceschi ci ha conquistato con i suoi suggestivi scatti dedicati a luoghi noti e frequentati del nostro paese, ma restituiti con uno sguardo inedito e originale. Foto bellissime, che ci invitano a ripensare al nostro territorio e a intuirne il bello nel flusso delle giornate e negli angoli più inattesi. Lo abbiamo voluto conoscere.

“Vivo a Sant’Ilario da oltre venti anni, per cui mi sento parte di questa comunità dove sin dall’inizio mi sono trovato bene, sono appassionato di fotografia, dapprima prevalentemente naturalistica praticata in varie forme: birdwatching, caccia fotografica, macro-fotografia, nutrendo sempre particolare interesse per il paesaggio antropico ed il rapporto uomo/ambiente”.

Quale è il suo rapporto con la fotografia?

“Ho sempre considerato l’immagine fotografica come il risultato di un precedente processo di acquisizione di informazioni, ragionamento, valutazione e progettazione, indispensabile per effettuare le giuste scelte al momento dello scatto.

Il linguaggio fotografico è una evoluzione del  nostro modo di esprimerci, pertanto vorrei che nelle mie immagini, oltre alla rappresentazione ed interpretazione del soggetto, si percepissero anche le mie sensazioni, i miei pensieri, le mie emozioni”.

Perché fotografare alla Stazione?

“Se avessi voluto scattare immagini documentaristiche della stazione di Sant’Ilario, avrei certamente realizzato immagini totalmente diverse, descrivendola nei momenti più frequentati dai passeggerei, riprendendo l’arrivo dei treni con le persone affrettate a salire e scendere e così via, ma questo non era il mio intento; io volevo rappresentare una cosa immateriale e apparentemente slegata da questo luogo, “il silenzio”.  Si, il silenzio in stazione c’è, non sempre ovviamente, ma in certi momenti lo si può percepire con le sue particolari sfumature, assieme al costante presagio che da lì a poco  succederà qualcosa che fragorosamente “romperà il silenzio”. Prima gli altoparlanti ne preannunciano l’arrivo poi, da lontano, velocissimo, arriva un treno che sferragliante spazza via la quiete per qualche istante”.

Come è nata l’idea? 

“In questi tempi di pandemia e forzato isolamento, con gli amici del circolo fotografico “Tannetum” di Taneto di Gattatico,  nei nostri incontri on-line, non potendoci riunire di persona, ci siamo dati dei compiti  da svolgere fotograficamente: questo era il primo tema (Silenzi) ed è stata anche la motivazione che mi ha spinto a ragionare facendo le mie personali considerazioni sull’argomento per poi arrivare a realizzare le fotografie che comunque spero piacciano e rendano l’idea”.

Foto di Fabrizio Franceschi
Foto di Fabrizio Franceschi
Foto di Fabrizio Franceschi
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