GIORNO DELLA MEMORIAPRIMO PIANO

Il Giorno della Memoria a Casa Cervi

Il Museo Cervi ha celebrato la ricorrenza con un progetto ideato da Morena Vannini e Michele Alinovi

di Cristian Carbognani

Il 27 gennaio del 1945 l’Armata Rossa liberò i prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz rivelando al mondo di cosa siamo capaci. Di come le follie collettive, con la complicità dell’indifferenza, possano generare aberrazioni indicibili. Oltre 15 milioni di ebrei sterminati mentre il mondo si girava dall’altra parte. Per questo il Giorno della Memoria, istituito nel 2005 dalle Nazioni Unite, ha il compito di ricordarci che l’ossessione e la paura generano mostri.

Il Museo Cervi, come ogni anno, ha celebrato questa ricorrenza con contenuti multimediali sui canali social, affinché siano fruibili ed interattivi per tutti. Un progetto ideato da Morena Vannini, responsabile della Biblioteca Cervi, e Michele Alinovi, responsabile della comunicazione dell’Istituto Alcide Cervi.

Per non dimenticare.

Il saggista e docente di ebraismo Alberto Cavaglion commenta il romanzo “Il Gioco dei Regni” di Clara Sereni, che racconta le vicende della propria famiglia lungo tutto il Novecento. Clara ricorda il rapporto coi fratelli, gli scontri col padre, le origini ebraiche e russe della madre in un contesto culturale variegato, con contrasti e diversità che divengono ricchezza ed affetto reciproco dominante. Un libro che rappresenta “Una Rivincita sul Silenzio”.

Franca Polacco, che nel 2008 ha scritto la storia di tutta la sua famiglia, ricorda la sua fanciullezza a Venezia. L’avvento delle Leggi Razziali, le discriminazioni, le intimidazioni, la difficoltà di frequentare la scuola, il tutto visto dagli occhi innocenti di una bimba. Franca ricorda anche il periodo di occupazione tedesca in Italia. Le prime avvisaglie e l’inizio delle deportazioni. L’inizio delle atrocità.

Morena Vannini legge un frammento de “Il Pianista” di Szpilman, dove il protagonista, rifugiatosi in una soffitta ma scoperto da un ufficiale tedesco, viene però da questi aiutato. Anche in virtù della sua abilità come musicista. Un passaggio meraviglioso che evidenzia l’assurdità della guerra, dell’odio imposto, della discriminazione gettando lo sguardo a chi, quell’umanità, ancora si rifiuta di perderla. Un libro splendido e struggente dal quale Roman Polanski trasse un bellissimo film con protagonista Adrien Brody.

Il Deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano parla di Democrazia come vicinanza dello Stato all’individuo. Ma parla anche di populismo, discriminazione e fascismo. Di come questi fenomeni, spesso derubricati, rappresentino in realtà ancora un pericolo e di come sottostimarli sia un errore.

Lidia Menapace, partigiana e politica recentemente scomparsa, rilascia una testimonianza bellissima sulle Leggi Razziali. Stavolta vissuta dalla parte dei cosiddetti “ariani”. Sottolineando come quel termine, ed i privilegi che ne conseguivano come quello appunto di studiare, fossero motivo d’imbarazzo per molti degli stessi privilegiati. Che non comprendevano quell’assurda discriminazione che presto si sarebbe tramutata in odio. E lo racconta con la sua innata simpatia e verve confidenziale.

Lo scrittore e saggista Frediano Sessi perla del libro “Auschwitz. Storia e memorie”. Diviso in tre sezioni dove la prima inquadra il “Progetto Auschwitz” a livello amministrativo ed ideologico. La seconda entra nello specifico della struttura mentre la terza approfondisce i percorsi della memoria attraverso chi ha vissuto quella terribile esperienza. Il prima, il durante, il dopo. Una sorta di analisi tecnico-storica dell’orrore.

Elena Ottolenghi, che aveva da poco terminato la terza elementare quando vennero promulgatele le prime leggi razziali, ricorda come cambiò la scuola. E lo fa attraverso le pagelle, che vennero a loro volta uno strumento della propaganda fascista con immagini e slogan accattivanti per veicolare un modello di nuova gioventù. Con, una volta scoppiata la guerra, l’immancabile motto mussoliniano “Vincere” ed immagini che esaltano le conquiste territoriali dell’Italia. Andando così a “lavorare” sulle menti plasmabili ed innocenti dei bambini. Anche questo, a mio avviso, un crimine violento. La stessa Elena narra di un episodio di solidarietà verso la sua famiglia da parte di una donna donna fascista che era stata al loro servizio anche se per poco tempo. Che rilasciò alla mamma di Elena tessere annonarie utilizzando nomi falsi. E non denunciandoli pur sapendo della loro origine ebrea. Elena non seppe mai il nome di questa donna e non potè mai ringraziarla. Ma le sarà per sempre riconoscente anche per non aver permesso al proprio cuore di perdere la compassione dinanzi alla follia dell’Olocausto.

Roberto Bertozzi legge un bellissimo estratto del romanzo “Arrivederci Ragazzi”, di Louis Malle, dal quale, lo stesso Malle, trasse il film. E narra le vicende di alcuni ebrei che, sotto falso nome, si nascondono in un collegio di gesuiti, ma quando la Gestapo si accorge dell’inganno arresta il direttore e tutti i ragazzi da lui protetti.

Toccante il video autoprodotto dal Comune di Gattatico per celebrare il Giorno della Memoria. I giovani della comunità leggono brani del libro “Scolpitelo nel Vostro Cuore” della Senatrice Liliana Segre. Cittadina onoraria di Gattatico e sopravvissuta all’olocausto. E mentre le immagini scorrono in quei visi rassegnati, in quegli occhi spenti, in quegli sguardi di bambini si può percepire tutto il Male Puro, quello insensato, che fagocita sè stesso in un ciclo infinito.

Non dovrà succedere mai più.

Laura Artioli presenta il suo libro “Con gli Occhi di una Bambina” narra la storia di Maria Cervi che vede la propria famiglia decimata dalla follia nazista. Affiancando poi il nonno Alcide nel percorso di testimonianza che vide diventare i fratelli Cervi uno dei simboli della Resistenza e la trasformazione della casa contadina dei Cervi in un museo. Trasformando quella bambina in una donna eccezionale.

Segue poi una lettura del libro “Un Sacchetto di Biglie” di Joseph Joffo con scene dell’omonimo film di Christian Duguay, che narra di due giovani fratelli ebrei che, nella Francia invasa dai nazisti, cercano di sopravvivere all’Olocausto e riunirsi alla propria famiglia.

Olga Neerman ricorda la sua fuga da Venezia, i giorni successivi l’8 settembre, assieme ai genitori ed al fratello Ferruccio per sfuggire ai nazisti. Dopo essere stati avvisati da uno sconosciuto. Ricorda sua madre che disse: “Credo che vogliano mandarci in spiaggia a scavar buche”. La pena peggiore che quella donna potesse concepire. L’innocenza dei giusti che non può concepire certi orrori.

“Abita la Terra e Vivi con Fede” del Monsignor Massimo Camisacca si interroga invece sui nostri tempi. Pieni di incertezza ed affanno. Disorientamento e distruzione. Che però possono, con lo sforzo di tutti, in un nuovo slancio umanistico. In un nuovo domani.

In diretta dal Poligono di tiro di Reggio Emilia il Sindaco Luca Vecchi ed Ermete Fiaccadori, presidente Anpi Reggio Emilia, ricordano il 77esimo anniversario della Fucilazione dei Martiri. Perchè ogni vittima deve essere ricordata e commemorata.

Rita Soncini, docente di Lettere e Storia, legge e commenta i testi di Liliana Segre. Sottolineando come Liliana debba essere fonte d’ispirazione per noi tutti. Soprattutto per le nuove generazioni ora molto distanti da quel terribile periodo e come abbia fatto tesoro di quella terribile esperienza riempiendo il proprio cuore di umanità e compassione.

Abbiamo quindi il racconto dell’incontro dei Fratelli Cervi con Don Pasquino, saliti alle pendici di Tapignola per organizzare la Resistenza. Il prete, da poco divenuto partigiano, accoglierà Aldo e gli altri facendo nascere un legame personale oltre che di ideali in comune. Don Pasquino era un Partigiano della Carità, disarmato nell’animo. Spoglio di pregiudizi. Innocente e puro. Perchè in guerra c’è spazio anche per questi animi nobili.

Vengono poi letti estratti del libro “Ogni Cosa è Illuminata” dello scrittore di culto Jonathan Safran Foer che narra le vicende del giovane Jonathan che si reca in Ucraina alla ricerca di Augustine, la donna che salvò la vita a suo nonno durante le deportazioni naziste. Nel libro vengono intrecciate diverse storie, diverse vite, diversi punti di vista che analizzano forze e debolezze dell’animo umano.  Dal romanzo fu tratto un bellissimo film dell’attore-regista Liev Schreiber. Con uno straordinario Elijah Wood.

Infine Aldo Izzo, un ragazzo durante la Seconda Guerra Mondiale, descrive la situazione della comunità ebraica a Venezia dopo l’8 settembre 1943 e di come la sua famiglia trovò un nascondiglio presso la casa due anziane conoscenti a San Felice. Qui Aldo e suo fratello trascorrevano le giornate giocando. Perchè l’innocenza dei bambini a volte supera anche gli orrori degli adulti.

Un programma vasto, ricco, con momenti di profonda riflessione e ricordi. Mi accodo alle sagge parole della Presidentessa dell’Istituto Alcide Cervi, Albertina Soliani. Non saremo mai perdonati per ciò che è stato. E continuiamo, anche se con forme diverse, a ripetere gli stessi errori. I Diritti Umani vengono regolarmente calpestati in certe nazioni. I dissidenti torturati ed uccisi. Mentre gli altri paesi si girano dall’altra parte predilegendo gli interscambi economici, il business, alla ferma condanna. Alla sospensione dei rapporti. Il Caso Giulio Regeni, il terribile caso del nostro ricercatore friulano, ne è purtroppo fulgido esempio.

Fino a quando il Capitalismo sarà più importante della singola vita le vittime non avranno mai giustizia.

Fino a quando il denaro comprerà le coscienze perderemo tutti. Indistintamente.

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