PRIMO PIANOSOLIDARIETÁ

S.Ilario incontra la comunità ucraina

Importante e costruttivo incontro ieri mattina fra Amministrazione comunale, volontari referenti per l'emergenza e cittadini ucraini

(di Giusy Morini)

Ieri mattina il Centro Culturale Mavarta ha aperto le porte alla comunità ucraina residente sul territorio santilariese. Il Sindaco Carlo Perucchetti, l’assessore alle politiche sociali Annamaria Giangrandi, insieme ai volontari Giampaolo Ferretti, Liviana Sacchetti e Giuseppe Roncada hanno accolto donne e uomini, bambini e ragazzi provenienti dall’Ucraina, molti dei quali già residenti sul nostro territorio. La sala si è riempita velocemente con la presenza di circa 80 persone desiderose di condividere quesiti e preoccupazioni. Gli interventi si sono susseguiti in forma molto composta e con molta efficacia sono state esposte da parte del Sindaco, dell’assessore e dei volontari presenti le prime linee guida fondamentali per chi accoglie o accoglierà profughi e per chi è appena arrivato nella nostra comunità dalle zone di guerra.
Purtroppo lo scenario che si è da subito delineato è stato quello di uno smarrimento e di un desiderio di normalità; in questo contesto si sono inseriti gli interventi puntuali del gruppo di volontari i quali hanno anticipato e fornito il numero di telefono cellulare dedicato e che, in aggiunta alla loro presenza in Comune 3 giorni la settimana, servirà per supportare chiunque avesse necessità di un confronto o di aiuto specifico.

Allo stato attuale nel nostro Comune sono 126 i residenti di origine ucraina. E’ importante che chi arriva sul nostro territorio osservi le seguenti prescrizioni:
-presentarsi presso lo sportello CIVICO del Comune dove si avranno informazioni specifiche sulle procedure da seguire in riferimento alla situazione individuale della persona. Questo è un passaggio fondamentale affinchè vi sia una presa in carico della posizione singola e per far sì che tutti i passaggi formali e non avvengano in modo celere ed esaustivo.
Oltre ad alcune iniziative spontanee che si sono attivate in paese, sono stati attivati da qualche giorno due centri di raccolta sul nostro territorio: uno a Calerno presso il circolo ARCI ed uno a Sant’Ilario presso il Parco San Rocco. Il primo giorno di apertura del centro di raccolta è stato sabato 4 marzo presso il parco San Rocco e la partecipazione attiva dei volontari atti alla gestione del ritiro del materiale è stata fondamentale e preziosa poichè è la quantità di materiali di vario genere raccolta è stata davvero notevole, ed impegnativa al tempo stesso.
E’ importante sottolineare che il Comune di Sant’Ilario sta attivandosi per aprire a brevissimo un conto corrente dedicato alla raccolta di fondi per solidarietà con la popolazione ucraina, i proventi così raccolti verranno utilizzati per far fronte alle esigenze immediate dei rifugiati, alle prime ed imminenti necessità quali quelle dello spostamento (per esempio per raggiungere la Questura a Reggio Emilia per adempiere all’obbligo di registrazione), per sopperire alle eventuali problematiche di ricerca alloggi, per spese di sopravvivenza (utenze, ecc). Il conto dedicato del Comune si affianca a quelli già attivi della Croce Rossa Italiana, della Caritas Diocesana e della Regione Emilia Romagna.
Durante il confronto è emersa la necessità di avere più persone disponibili a fare da interpreti, la difficoltà linguistica sarà uno dei primissimi ostacoli all’inclusione dei profughi. Dalla sala si percepiva tutta la preoccupazione ed il desiderio di far emergere le proprie difficoltà ed i propri dubbi; sono emerse tantissime riflessioni e difficoltà sui quali si è generato un dialogo costruttivo con le istituzioni. Una delle tante preoccupazioni esposte nel confronto riguarda la scolarizzazione dei bambini e ragazzi che stanno per arrivare; di fronte a questo particolare problema il Sindaco ha rassicurato i presenti sulla forte consapevolezza dell’affrontare insieme la questione con la Dirigente Scolastica, che è stata allertata.
Un’altra fonte di dibattito è stata quella del comportamento da tenere in caso di ospitalità di profughi in casa altrui in relazione alla questione sanitaria; anche in questo caso i comportamenti (a seconda della vaccinazione o meno di chi arriva) e soprattutto, ancora una volta, lo scambio di informazioni reciproche faranno la differenza. Oggi naturalmente non si possono avere tutte le risposte su problematiche di questa natura, con una situazione che muta in continuazione, ma con questo primo incontro/confronto si sono gettate le basi per costruire fondamenta certe.
Sono uscita dalla sala con il cuore in bilico tra la sofferenza di fronte alle esternazioni appena ascoltate e la serenità di appartenere ad una comunità che sta dimostrando ancora una volta senso di ACCOGLIENZA, GENEROSITA’ e SOLIDARIETA’ con valori solidi, aperti a prestare supporto ed affetto alle persone in difficoltà. Quella che purtroppo si sta vivendo è una situazione straordinaria ed emergenziale di fronte alla quale ognuno di noi farà il possibile per rendere più sopportabile l’esistenza di chi verrà a vivere sulla nostra terra.

Mostra di più

Articoli Correlati