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“Elena lo sa” di Claudia Piñeiro

Un nuovo romanzo, crudo e toccante, della scrittrice argentina. Un viaggio nell’inferno del Parkinson di una madre che cerca la verità sulla morte della figlia.

(di Giorgio Spaggiari)

Cosa succede quando la nostra mente non è più in grado di comandare il nostro corpo? Cosa diventiamo quando non siamo in grado di fare quei piccoli “sforzi quotidiani” quali sono camminare, mangiare, andare in bagno, vestirsi, coricarsi, rialzarsi, sedersi su una sedia, stare in piedi? Si può essere qualcuno quando il corpo non ci obbedisce? Come ci vedono gli altri, e cosa diventiamo per loro?

L’inizio del libro

La protagonista di questo romanzo, Elena, è una donna di mezza età, 65 anni, non sarebbe definibile nemmeno vecchia teoricamente se non fosse che da tempo soffre di “quella malattia infame” come la definisce lei, che è il morbo di Parkinson. Ormai può tirare avanti solo con l’ausilio delle pillole di levodopa che permettono al suo corpo, pur con grande fatica e lentezza, di spostarsi e compiere alcune azioni, normali azioni quotidiane, con un minimo di autonomia.

Elena è rimasta sola, la figlia Rita è stata trovata impiccata alla corda del campanile in un piovoso pomeriggio di tre mesi prima: per la polizia si tratta di evidente suicidio ma Elena non vuole crederci, non lo ritiene possibile, e cerca di convincere, inutilmente, l’ispettore che seguì le indagini che la figlia è stata invece uccisa, perché lei è la madre, perché lei lo sente che non può essersi suicidata, qualcuno l’ha portata lì a forza. Non creduta da nessuno, Elena intraprende un penoso e faticoso viaggio in città alla ricerca della verità che spera di trovare con l’aiuto di una persona che, come ritiene, ha un debito con sua figlia e con lei.

Debole, malata e indifesa, Elena non vuole arrendersi alla realtà: si potrebbe definire un giallo, in fondo, questo romanzo ma, pur se gli elementi caratterizzanti vi sono (la morte, il mistero, la ricerca della verità) risulta soprattutto un viaggio nell’inferno del Parkinson, un racconto in cui qualche risposta a quelle domande che abbiamo posto all’inizio di questo articolo viene data in prima persona da Elena, da colei che lo sta subendo, da chi ha dovuto progressivamente rendersi conto dell’impossibilità di contrastare questa malattia terribile e delle rese quotidiane a cui da essa si è costretti.

Claudia Piñeiro

Come si vede questo romanzo introspettivo, la cui storia si sviluppa nell’arco poche ore, va molto aldilà del genere “giallo” per spingersi in effetti verso una toccante riflessione su quello che è l’aspetto sociale di questa malattia. Con un linguaggio del tutto particolare, quasi inquieto e frettoloso, ma voluto, perché la malattia a Elena non concede tempo e occorre fare in fretta nel cercare la verità, Claudia Piñeiro ci fa riflettere, o meglio, ci invita ad aprire i nostri occhi, spesso velati da una indifferenza sociale ipocrita, su cosa possa significare avere un malato di Parkinson in famiglia, su quali dolorosi e stressanti cambiamenti questo comporti, quali consolidate abitudi e affetti vengano stravolti per adattarsi alla gestione della malattia e per non lasciarsi sopraffare dallo sconforto. Significative, sotto questo aspetto, tre o quatro tra le pagine finali, talmente crude da risultare crudeli, un vero pugno nello stomaco.

SCHEDA DEL LIBRO 

Titolo:  Elena lo sa / Autore:  Claudia Piñeiro  / Editore: Feltrinelli /   Collana:  I Narratori / Anno: 2023 / 160 pagine in brossura

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