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Calerno Calcio e Cras Rifugio Matildico: che squadra!

La bella collaborazione fra l'associazione sportiva calernese e il centro di recupero animali selvatici di San Polo d'Enza ha permesso di raccogliere e consegnare al Rifugio Matildico tantissimo cibo per gli animali recuperati e immessi di nuovo in natura.

(di Diego Barbacini)

Da anni il Consiglio direttivo del Calerno Calcio ha deciso, durante la stagione sportiva, di investire tempo e risorse a favore di persone ed enti bisognosi di aiuto; questo 2023 ci ha visti prendere la decisione di dare un piccolo aiuto al CRAS Rifugio Matildico. Che cosa è il Cras e quale è stato il nostro aiuto? Il Cras è il centro recupero animali selvatici di San Polo d’Enza, ente che ha in gestione il recupero della fauna nelle province di Reggio Emilia e Parma, e che da anni è in continua e forte crescita. I numeri dell’appena trascorso 2022, dicono quasi 5.000 animali recuperati nell’intero anno solare, di cui 3.052 volatili, 1756 mammiferi, 47 tartarughe, con una percentuale altissima dell’83% di animali liberati. Per sostenere questi numeri, che sono il frutto di un’accurata organizzazione e del movimento di tanti piccoli ingranaggi, servono aiuti e sostegni continui; un aiuto viene sicuramente dalle decine di volontari, che hanno deciso di sposare il team del presidente Ivano Chiapponi, poi dalle donazioni volontarie, dalle adozioni e dalle raccolte di cibo. Ecco perché quest’anno abbiamo deciso di aiutare il Cras, perché tantissimi animali recuperati e immessi di nuovo in natura, sono tantissime bocche da sfamare, prima della loro liberazione e durante il periodo di cura.

Grazie al nostro volantino, abbiamo raccolto tantissimo cibo, che abbiamo consegnato in un giorno davvero unico e particolare: quello della liberazione di un maschio adulto di Aquila Reale, impallinato dai bracconieri e salvato dal Cras. Con la mia famiglia, abbiamo preso in adozione l’aquila, anche questo uno dei metodi molto validi per aiutare il centro; si sceglie un animale da loro ricoverato, si versa una cifra volontaria e lo si prende in affido. Il centro a sua volta, terrà aggiornato l’adottante con l’invio delle foto e con la situazione clinica dell’animale, fino al giorno della liberazione dello stesso. Una cosa davvero emozionante da vivere, che fa capire ancor di più tutto il sacrificio del centro e dei suoi collaboratori. Liberare la regina dei cieli, dopo averla chiamata col nome del nostro cane morto dopo quasi 10 anni di amore e cure, è stata un’emozione unica; il senso di libertà e le emozioni che ha donato a tutti i partecipanti, sono di una potenza unica. Sotto la spettacolare cornice della Pietra di Bismantova, Arturo ha ripreso la sua vita, librandosi in cielo non appena aperta la sua cassa, stendendo quelle ali maestose e immense e puntando lo sguardo verso il cielo, come non faceva da troppo tempo, per mano dell’ignobiltà umana. Un’ esperienza che mi sento di consigliare a chiunque abbia voglia di aiutare il Cras, anche con poco tempo a disposizione e direttamente da casa, al quale potete aggiungere qualche ora a settimana di turno, per ritrovarvi subito in un vortice di iniziative trainanti, quali recuperi, liberazioni, imbecchi, appuntamenti con le scolaresche, alternanza scuola lavoro, tirocini e perché no, cene e anche solo una semplice partita a bigliardino davanti ad una stufa a legna, lassù tra le nostre montagne. E adesso, caro Arturo, vola alto e non guardare giù, c’è da aver vergogna, per quello che sei stato costretto a vedere… Per chi ha voglia di vivere queste esperienze, per info e per immergersi in questo mondo: www.rifugiomatildico.it

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