PRIMO PIANOSOLIDARIETÁ

Danila, fra i “ragazzi del paciugo”

Da S.Ilario alla Romagna a spalare fango e dare aiuto, Danila Mantovani ci racconta la sua toccante esperienza.

La santilariese Danila Mantovani

 

(di Danila Mantovani)

Giovedì notte, inerme davanti all’ennesima immagine di questa catastrofe naturale, ho sentito l’impulso di non arreddermi alla fatalità. Spinta dal desiderio di fare qualcosa, anche un piccolo gesto, ho deciso di raggiungere le decine di migliaia di volontari “chi burdel de paciug”.
Partendo dal nostro fiume Enza già gonfio d’acqua, durante il viaggio in autostrada oltrepassando la miriade di corsi d’acqua, fiumi, torrenti e canali che dall’ Emilia ti portano in Romagna, percepivo un’ insolita sensazione, come se l’enorme flusso d’acqua dall’appennino volesse riconquistare la valle, quei lembi infiniti di terra che la mano dell’uomo nel corso dei millenni ha strappato alla primordiale natura. La distruzione e la iniziziale disperazione hanno risvegliato qualcosa di straordinario ed incredibile: la speranza. La speranza negli occhi, nei sorrisi, nelle lacrime e negli abbracci di chi ha perso ricordi, emozioni, oggetti e sogni di un’intera vita. Il non rassegnarsi a queste avversitá impresso nel DNA della nostra gente, ha dato la forza di continuare a svuotare dall’acqua e spalare fango, per ridare vita a chi ha perso tutto e ricordare chi dall’acqua tragicamente è stato trascinato via.
Porto ancora addosso le parole ed il sorriso di un emozionato anziano che abbracciandomi e chiedendo da dove venivo, mi ha detto in stretto dialetto romagnolo “tci béla.. se caschem nun caschè anca vù”, parole che racchiudono l’ unicità di questo straordinario triangolo di terra che é l’Emilia-Romagna.
Mai come in quei momenti tra fatica ed emozione, mi è capitato di sentire il senso di orgogliosa appartenenza alla mia Regione, rafforzato da un popolo di volontari provenienti dalle vicine Regioni che provano amore e rispetto per la nostra terra.
Io, voi e tutti noi siamo l’Emilia-Romagna.
Ringrazio il Sindaco di Cesena Lattuca, per la gratitudine espressa e per la straordinaria organizzazione, e ancora il nostro Presidente Bonaccini che, con un abbraccio alle prime luci del mattino, ci ha dato l’impulso per cantinuare a spalare.

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