PRIMO PIANOSOLIDARIETÁ

Romagna chiama, Calerno risponde (con griglie e salsicce!)

Il racconto di una incredibile avventura di solidarietà e generosità, di amicizie vecchie e nuove, fra il fango e le macerie di una Forlì devastata dall'alluvione.

(di D.B., Calerno Calcio)

Era solo giovedì sera, quando abbiamo ricevuto la telefonata del nostro amico Michael direttamente dalla Romagna, esordendo a questa maniera: “io non sono normale, voi ancora meno di me… qui i volontari alla sera hanno bisogno di mangiare, sabato sera grigliamo tutti assieme per loro? Dobbiamo essere pronti, i ragazzi sono tanti, ieri sera sono andato da solo con la mia griglia di casa e non sapevo dove prendere”.
Proprio in quel momento stavamo facendo la stessa cosa per i ragazzini del nostro torneo, è bastato guardarci in faccia e senza nemmeno troppe spiegazioni, essere sicuri che non avremmo mai potuto dire di no a Michael, poi capirete il perché, che non avremmo mai potuto dire di no ad una cosa del genere, che non avremmo potuto dire di no alla nostra ROMAGNA, che non avremmo potuto dire di no, come abbiamo sempre fatto, a chi ha bisogno di aiuto sul campo.
Così sono partiti i primi messaggi e le prime chiamate ai ragazzi del nostro gruppo, al nostro Assessore Massimo Bellei e alle attività che avrebbero potuto aiutarci a dare una mano; il tam tam è stato forte e nonostante solo due giorni di preavviso e il poco tempo a disposizione, si sono aggiunti gli amici del CALERNO e le attività di cuore, si sono mosse per questa cosa.
Da qualche macchinata siamo passati a un furgone, da un furgone siamo passati a due, carichi di roba, carichi di gioia, carichi di timore per quello che avremmo potuto trovare, ma sopratutto, per la paura di non riuscire a dare un po’ di sollievo a tutte le persone che ce lo avrebbero chiesto. Così sabato mattina, conclusi i giri di raccolta e fatto il carico, abbiamo pranzato tutti assieme al Campo, leggendo e rileggendo la lista delle spesa, per avere la certezza di non dimenticare niente, anche se, una volta arrivati in Romagna, ci siamo accorti di aver dimenticato il prosecco ghiacciato per i grigliatori…”mo ninto dotor”…
Inutile dirvi che, una volta passato Imola, era sconcertante vedere come quelle zone piano piano cambiassero volto, come il verde delle coltivazioni lasciasse il posto al marrone del fango e come il nero degli asfalti, lasciasse il posto al grigio della polvere; più si avanzava, più lo spettacolo era surreale, più si avanzava, più le cataste di roba contro le reti autostradali aumentavano, più si avanzava, più la nostra voce di chiacchiere di compagnia da viaggio, lasciava il posto al silenzio spettrale di quei luoghi, che assomigliavano sempre di più a vere e proprie paludi, a veri e propri paesi fantasma.
Dopo una veloce tappa da Michael, dove abbiamo caricato ulteriore merce, ma sopratutto dove lo abbiamo rivisto e riabbracciato dopo tantissimi anni, assieme alla sua compagna e alla sua vicina di casa, abbiamo preso la direzione del palazzetto dello sport di Forlì; raggiungerlo non è stato facile, nonostante Michel fosse del luogo e fosse stato lì solo tre giorni prima, è stata davvero una impresa, perché i percorsi sono mutati, perché le strade sono scomparse, perché la viabilità, in poco tempo è stata stravolta.
Non so se riuscirò mai a darvene un’idea, perché non è scontato dirvi che dalla televisione non rende… per farvi capire, vi dico che è stato come uscire dalla tangenziale di Reggio, zona Ariosto, prendere la direzione del tribunale e vedere che le strade, che ormai sono del centro città, sono completamente bianche come una qualsiasi strada di campagna, vedere che le strade sono riapparse da decine di centimetri di fango accavallati ai loro bordi, davvero tutto surreale.
La cosa che ci ha lasciato basiti, è stata che addentrandoci sempre più nel cuore dei quartieri e dei palazzi, non abbiamo visto un fiume, non abbiamo visto un canale, ecco, provate a pensare a come e con che potenza e che portata, è arrivato tutto quel fango in quei luoghi, ma sopratutto da che distanza è arrivato.
Casette in riva alle strade, completamente sommerse, macchine talmente bianche da sembrare ingessate, cataste di mobili, elettrodomestici, suppellettili e soprattutto di ricordi e di sacrifici, a fare da contorno al nostro tragitto, ma sopratutto, centinaia e centinaia di persone lì, testa china e sorriso sul volto, a darsi da fare per ripartire, a darsi da fare per la propria terra, a darsi da fare per tutto il proprio amore verso il vicino, verso l’amico, verso chi non si conosce, vero e proprio DNA del Romagnolo.
Ecco, una delle due cose che ci ha lasciato impressionati e che ci ha dato l’idea della potenza dell’onda che è arrivata, percorrendo l’ultimo tratto di strada verso il campo base, alla nostra sinistra, avevamo un parco giochi, leggermente più basso del manto stradale, con una campo da calcetto, per darvi una misura, vi dico “altezza della porta da calcetto”, tutto completamente cementificato dal fango per almeno un trecento metri quadri, e dal fango ormai secco usciva solo qualche centimetro di palo e la traversa, mentre alla nostra destra, il segno del fango sui palazzi diceva decine di centimetri di altezza, fatevi ora voi l’idea della misura dello spessore di quel maledetto fango, dal segno sul muro di destra, alla base del palo di quella porta da calcetto nel momento della piena.
L’altra è stata sulla via del ritorno, il navigatore ci ha fatto passare per una strada che poi si è rivelata chiusa e vigilata dalle forze dell’ordine, che attraversava un quartiere completamente bianco dal ritiro di acqua e fango, che con la sua forza ha divelto marciapiedi e rotonde, creando un ambiente inimmaginabile, buio pesto, una cosa assurda per il senso della vita che danno quei luoghi, l’unica luce era il lampeggiante della vettura dei vigili urbani.
Il nostro campo base era il Palazzetto Romiti, lì ci aspettava il responsabile di quartiere Stefano Valmori e Carlo “core de Roma”, e i ragazzi con cui avevamo i contatti da venerdì, lì la gente aspettava i ragazzi di Reggio Emilia da venerdì, assieme alle salsicce e alle griglie, giravano video da due giorni, del nostro arrivo del sabato con le nostre famose salsicce.
Non vi neghiamo che i racconti di Michael e delle sua esperienza del giovedì, un po’ di timore ce lo avevano messo, ma una volta piazzati tra il palazzetto e una catasta impressionante di mobili che continuavano ad essere scaricati durante il nostro lavoro, siamo partiti a far da mangiare.
Vi dico un elenco delle immagini che ricordiamo e delle parole che ci siamo sentiti dire, perché difficilmente abbiamo staccato l’occhio dalle griglie dalle 18 alle 22:
Musica…
Prodotti Calernesi…
Prodotti Reggiani…
Bambini sporchi di fango…
Ragazzi sporchi di fango…tantissimi…
Anziani e meno giovani sporchi di fango…
Docce sotto ad una pulivapor…
Spogliatoi all’aperto con bauli e portiere delle macchine aperte…
Una scala di emergenza di un palazzetto, piena di gente seduta che si riposava e rifocillava…
Rumore di sugheri che partivano…
Cori e canzoni…
Romagna Mia cantata tutti assieme…
Romagna mia ballata…
Quanti giorni sono che stiamo grigliando?…
Mi chiamo Gigio e non Gino cazzo, la vuoi capire…!!!…
Baci e limonate tra ragazzi sporchi su quella scala…
Ringraziamenti urlati al megafono…
Pacche sulle spalle…
Ah, Santarcangelo di Romagna lo conosco, quello dove c’è la Lambo…!!!…no quello è Sant’Agata bolognese…
Ringraziamenti con strette di mano e occhi lucidi…
Abbracci…
Giri interminabili viaggi della Croce Rossa, che portava i panini con la salsiccia a chi non poteva uscire di casa…
Un po’ di dance anni 90…
Grazie ragazzi di Calerno, voi non siate persone, ci hanno mandato gli angeli…
E pensare, cari Reggiani, che solo qualche mese fa ci avete battuto al Manuzzi, che vi offendevamo e ci offendevate come non mai e oggi siamo qui a mangiare grazie a voi…
Grazie ragazzi…
Il Gigio commosso…
Ma questo è Grana Padano? Noooooooo è Reggiano…(almeno mille volte)
Buonissimo l’erbazzone, non lo avevo mai mangiato…
Vini torchiati più fissi dell‘olio di oliva…
Gente in fila davanti ai tavoli, gente in fila dietro le griglie…
Mi lasci il gagliardetto del Calerno, lo appendiamo in sede…
Ma pensa te, le Teste Quadre che ci abbracciano…
Ragazzi possiamo darvi una mano?…
Mo come è buona questa “salzizza”…
Ma Calerno dov’è?…
Ma il Calerno dove gioca?…
Possiamo vedere il camion dei pompieri?…
Puoi accendere la sirena?…
Pronto centrale? Sul camion c’è più pelo che alla Trudy…
Ciao scendo dal camion dei pompieri e cado…
Dialetti di tutta Italia…
Salsicce grazie, siamo senza…
Un trattore arriva, scarica e se na va…
Un camion arrivava scarica e se ne va…
Ragazzi ho portato delle bombole del gas…
Che do téti, sam pog lé insima ghe stag nà stmàna…
In questo palazzetto ci facevo ginnastica a 14 anni e oggi ritorno qui…
Ragazzi ho portato questi dolci, mangiate…
Abbiamo riletto la lista…???…
Ragazzi venite anche domani vero?…
Sono arrivati due secchi nutella, adesso piadine con la nutella per tutti…
Lo vuoi con o senza?…ma con o senza cosa?…
Hai preso il prosecco in freezer? No non l’ho preso, mama adesa Morein sal va avanti…
Ragazzi brindisi ai Reggiani…
Grazieeee Romaaaa…
Ragazzi una foto grazie…
Posso mettermi qui a darti una mano…???
Schiaccia la salsiccia…cuoci la salsiccia…
Scusa il furgone lo puoi mettere così???…

Insomma 4 ore di turbinio di emozioni mai provate, di lacrime e di abbracci…
In 4 ore abbiamo servito qualcosa come oltre 1000 salsicce, 800 piadine, 200 wurlster, pane, formaggio, mortadella e salame e abbiamo dissetato tutti con il Lambrusco donato dalle nostre cantine.
Un grazie di cuore quindi va a:
🔴ASCENSO AUTOTRASPORTI per aver messo a disposizione furgone ed attrezzi e aver contribuito alle spese del viaggio.
🔵SACCHERIE REGGIANE per aver messo a disposizione il furgone e aver contribuito alle spese del viaggio.
🔴PUNTO CARNI MOREDA CALERNO per aver partecipato con noi alla spesa della carne.
🔵FORNO FANTUZZI per la donazione di pane.
🔴MONTANARI E GRUZZA per la donazione di Reggiano.
🔵CANTINA NOBILI per la donazione di vino.
🔴RINALDINI AZIENDA AGRICOLA MORO per la donazione di vino.
🔵CANTINA MEDICI ERMETE per la donazione di vino.
🔴CANTINA SOCIALE VILLA ARGINE per la donazione di vino.
🔵MACELLERIA ZONA CARNI DI FRANCO ORRU per la donazione di carne.
🔴ECU CALERNO per la donazione di un pallet di acqua e di pane.
🔵MASSIMO ed ELENA per averci donato le loro spese.
🔴ARCI PRATICELLO per la donazione di salsicce e vino.
🔵CUT SERVICE per averci dato la piastra a gas.
🔴PARCO SAN ROCCO per averci dato la piastra a gas.
🔵MATRIX SRL per averci dato la piastra a gas e le fasce per legare la merce.
🔴DEMIS CENCI per la donazione di 10 kg di salsicce.
🔵FIERE DI CESENA per la donazione di piadine.
🔴MACELLERIA SAPORI FELICI DI RIMINI per la donazione di salsicce.
🔵AZIENDA PIRINI per la donazione di piadine.
🔴ALESSANDRO VENTURI DI 4 FISCHING per la donazione di salsicce.
🔵CAFFETTERIA PASTICCERIA LA TORRE DI CESENA per la donazione di salsicce.

Ma grazie a tutti i nostri volontari:
Davide
Gigio (che però tutti chiamavano Gino)
Marco
Mattia
Ciullo (quello della patata alias Roberto)
Lorenza
Sofia
Lara
Savio
Gigliola
Andrea
Daniela
Demis

Ma grazie sopratutto a Michael…la scintilla che ha fatto esplodere tutto ciò…ricordate all’inizio del racconto, del perché non avremmo potuto mai dire NO a Michael…???
Michael è proprio la vera METAFORA di questa storia…
Micheal che ha attraversato un periodo difficile della sua vita…
Michael che ha lottato con tutto se stesso e con l’amore delle persone che gli volevano bene, per superare quel periodo…
Michael messo a dura prova da quel periodo, ma che in quel periodo ha trovato l’amore della sua vita…proprio là in Romagna e nessuno dei due era romagnolo, ma la Romagna ragazzi, nella sua storia, quanta gente ha fatto innamorare?
Michael che ha visto la luce, si è rimboccato le maniche, si è trasferito in Romagna, che si è fatto una famiglia, con una bellissima bambina e un lavoro…
Michael che dalla ROMAGNA è ripartito, Michael che dal suo piccolo, sta coinvolgendo amici per fare qualcosa per la sua terra.
Michael ha sofferto, ha lottato e ce l’ha fatta…la ROMAGNA che come Michael, ha sofferto, sta lottando e ce la farà…
Michael grazie a TE per averci coinvolto…
Torniamo a casa con il magone e il cuore pieno di momenti.
È nata una amicizia, un gemellaggio col quartiere Romiti, la nostra bandiera e i nostri colori sono rimasti in custodia là, una amicizia che vogliamo duri nel tempo, in fondo basta davvero poco per far sì che queste cose nascano belle, genuine e forti…
Non spegnete i riflettori, non è una cosa che è finita ieri sera…

La Romagna dignitosa che non urla, che non chiede, la Romagna che si rimbocca le maniche e riparte… “Quando ti penso, vorrei tornare, dalla mia bella, al casolare…zan zan”.

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