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“L’oasi delle Zampette”, partiti i lavori

Iniziata la realizzazione dell’area che ospiterà la struttura comunale gestita dall'associazione "Zampette per strada". L’assessore Ferri: “luogo che diventerà un punto di riferimento intercomunale”.

Inizia a prendere forma “L’oasi delle Zampette”, un’area di 7.000 mq dedicata alla cura per i gatti, gestita dall’associazione “Zampette per strada”. Nei giorni scorsi il Comune di Sant’Ilario ha dato il via ai lavori all’interno dell’area lungo la circonvallazione che ospiterà la struttura. Sono stati posizionati i basamenti che serviranno per supportare le strutture polifunzionali: la struttura infatti non sarà un semplice luogo da utilizzare come ricovero ma è stata pensata, progettata ed ora costruita per tenere insieme due esigenze: seguire in maniera accurata la vita del gatto e allo stesso tempo diventare un luogo piacevole per quei visitatori interessati ad entrare in contatto con l’associazione, che la gestirà per adozioni e altro.

L’amministrazione, in collaborazione con l’associazione “Zampette per strada”, ha intercettato l’esigenza delle persone di vivere in maniera più profonda e consapevole il rapporto con i felini insieme alla necessità di un luogo adeguato per la loro cura.

“L’opera è solo all’inizio – ha commentato l’assessore all’ambiente Fabrizio Ferri – e servirà ancora tempo per vederla completata. Sarà utile anche il sostegno di tutti quei soggetti che vedono in questo luogo un posto dove investire per il bene di un’ampia comunità. Una delle possibilità future sarà quella di aprirsi a possibili collaborazioni con altre amministrazioni comunali o associazioni che qui avranno lìopportunità di dare una risposta concreta alle esigenze dei loro territori. Considerando che a Calerno il centro d’ascolto che l’associazione ha aperto in Piazza di Vittorio da oltre un anno sta diventando un punto di riferimento per tante persone, con l’apertura dell’Oasi – ha concluso Ferri – il Comune di Sant’Ilario e l’associazione con i suoi volontari possono ambire a diventare un punto di riferimento che va oltre i confini comunali e della Val d’Enza”.

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