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Le mosse di una pedina diversa: un incontro sulla disabilità

Sabato 20 gennaio al Mavarta, dalle 8:30 alle 13:30, una giornata di studio e confronto dedicata all'ascolto di famiglie con bambini dai bisogni speciali

Il 20 gennaio, al centro culturale Mavarta, l’amministrazione di Sant’Ilario dedica un appuntamento al tema della disabilità. Dalle 8:30 alle 13:30, con ingresso libero, si confronteranno sull’argomento Viviana Tanzi (Assessore alle Politiche Educative Comune di Sant’Ilario d’Enza), Maria Angela Leni (Responsabile Area Educativa), Costantino Panza, Alessandro Ubaldi e Carla Regazzi (Pediatri di Libera Scelta), Tristano Redeghieri (Educatore APS Tutti Fuori),  Valentina Ucchino (Responsabile del Servizio di NPIA), Tullio Monini (Presidente della Fondazione Imoletta, Ferrara), Sara Sistici (Presidente del Corpo Filarmonico). L’incontro, introdotto dai saluti del sindaco Carlo Perucchetti, verrà chiuso dall’Onorevole Ilenia Malavasi.

Il titolo del convegno -“Le mosse di una pedina diversa” – vuole mettere in evidenza che tra le mille sfumature della crescita vi sono altrettanti percorsi per esprimersi. Senza negare che alcuni bambini, adulti o ragazzi si trovino in maggiori difficoltà rispetto ad altri, si sottolinea come anche nella disabilità vi sono risorse da sfruttare e potenziare. Una sfida che il giocatore di scacchi propone mettendo in campo sulla scacchiera in bianco e nero una pedina di colore rosso. La possiamo mettere in gioco? Si possono cambiare le funzioni? Si può continuare a stare in partita?

Nel corso degli ultimi 10 anni la nostra medicina ha fatto passi da gigante, ma contemporaneamente sono molto aumentate le tipologie di deficit ed il numero di soggetti coinvolti.

“Compito dell’Istituzione Politica – spiega l’assessore alla scuola Viviana Tanzi – è quello di sostenere nel modo migliore possibile queste esigenze garantendo l’ingresso nei servizi educativi e scolastici, dando sostegno ai genitori, allargando le proposte e gli stimoli perché ogni bambino e ragazzo abbia un suo spazio. A tale scopo abbiamo messo in campo nei servizi per l’infanzia comunali una sperimentazione che modifica gli aspetti organizzativi delle proposte didattiche e dell’organizzazione del personale. In sostanza, avendo nelle nostre sezioni fino a 4\5 bambini con certificazione di gravità era impossibile garantire anche la presenza di 4\5 educatrici di sostegno. Il problema può sembrare banalmente organizzativo, se non pretestuoso, ma la realtà è che l’eccesso di figure crea spesso confusione. Inoltre, come ormai avviene per molte categorie di professionisti, vi è una preoccupante carenza di profili professionali su questo versante ed una tendenza a cambiare con rapidità il proprio lavoro, con molte difficoltà per gli aspetti sociali ed affettivi che ciò comporta”.

E’ necessario garantire una presenza stabile e continuativa, una maggiore conoscenza delle competenze dei bambini per sostenerle e svilupparle ed un affiancamento più sistematico avvalendoci di professionisti esperti. “Ora ad ogni sezione – prosegue Viviana Tanzi – non corrisponde necessariamente un numero uguale tra bambini con deficit ed educatrici di sostegno, ma in base alle patologie e competenze si affiancano figure di sostegno, nei casi più gravi corrisponde ad 1 più 1, in altri casi invece possono corrispondere minori presenze. Naturalmente la proposta ha comportato il coinvolgimento delle famiglie. Il lavoro è ancora da sviluppare ma i primi risultati sono incoraggianti. Questo non significa che ci aspettano risultati strabilianti, al contrario sulla disabilità per ogni passo in avanti si possono incontrare nuovi ostacoli, ma ciò non ci deve né scoraggiare né desistere. Il lavoro condotto con esperti del settore sta rafforzando le competenze dei bambini e delle educatrici; questo è un percorso lungo che richiede tempo e pazienza, ma indispensabile per le tante famiglie coinvolte”.

Ingresso libero.

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