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La nuova Via Emilia, un obiettivo comune

Invece delle sfide elettoralistiche, uniamo la comunità per ottenere il prima possibile il finanziamento del tratto S. Ilario-Corte Tegge.

(di Eva Coïsson , capogruppo lista Sant’Ilario Futura)

Gli oratori di alto livello invitati a Calerno dal Sindaco Perucchetti hanno ben chiarito i ruoli di ogni ente coinvolto nel processo di realizzazione della via Emilia bis: non basta battere i pugni sul tavolo a noi più vicino per realizzare un’opera così complessa e costosa. Ci vuole lungimiranza, perseveranza e credibilità e non credo di peccare di immodestia nel dire che la nostra parte politica ha queste caratteristiche più di altre. Quando nel Piano Regolatore del 2000 abbiamo pianificato per la prima volta il tracciato della Via Emilia bis come la intendiamo oggi, non ricevemmo di certo applausi dalle opposizioni. Oggi tra chi protesta con sdegno perché l’opera non è ancora stata realizzata c’è chi ha criticato l’uso dei fondi TAV per realizzare il primo stralcio nel 2010 a Sant’Ilario, c’è chi ha schernito le nostre raccolte di firme e la recente realizzazione della rotonda di innesto della futura Via Emilia bis sulla SP111.
Quando 5 anni fa abbiamo nuovamente inserito nel nostro programma elettorale la via Emilia bis, non era certo una novità per noi, ma una conferma del nostro impegno storico, unito ad una particolare attenzione alla mitigazione ambientale, all’assoluta inedificabilità lungo il tracciato (che sarà riconfermato nel PUG di prossima realizzazione), alla riqualificazione della via Emilia storica, alla valorizzazione del trasporto pubblico e della mobilità dolce (su cui ci siamo già impegnati finanziando un progetto di ciclabile che è in buona posizione nella graduatoria del bando regionale). In questi cinque anni ci siamo mobilitati con incontri pubblici, relazioni e confronti con gli altri enti, abbiamo proposto e approvato un ordine del giorno condiviso coi Comuni di Parma e Reggio e con diverse forze politiche a livello regionale per sollecitare l’inserimento della via Emilia bis nel piano quinquennale delle opere di ANAS: la Regione l’ha poi effettivamente inserita come opera prioritaria tra le proprie richieste, ma dal Ministero non hanno ancora risposto. Abbiamo proposto con un altro ordine del giorno la creazione di un tavolo di lavoro tecnico congiunto tra i vari enti coinvolti, cosa che è stata poi fatta nel 2023, almeno sul lato reggiano dell’opera, e sta portando in queste settimane all’aggiornamento del piano di fattibilità a livello provinciale.
Alternativa Civica insiste nel dire che appellarsi ad ANAS vuol dire “buttare la palla in tribuna” e allontanare l’obiettivo: non lo è forse di più continuare a dire che la competenza è provinciale, quando il Presidente stesso della Provincia ha chiarito, numeri alla mano, che l’opera non è alla portata di quell’ente (55 milioni per il solo tratto Corte Tegge – S. Ilario, a fronte di meno di 10 milioni di euro l’anno, compresi quelli europei, per la gestione ordinaria e straordinaria di tutte le strade della provincia)?
Continuare a dire – come fa Alternativa Civica – che ANAS non deve mettere un soldo sulla variante alla Via Emilia avvicina o allontana l’obiettivo della realizzazione della nuova strada? Nei confronti di ANAS e della Regione non siamo forse più efficaci e credibili se chiediamo tutti insieme questi indispensabili finanziamenti?
Anche la variante di S.Ilario, attualmente di competenza provinciale, è stata finanziata all’epoca solo per un decimo con fondi provinciali, ma è stato possibile realizzarla poiché sono stati intercettati fondi statali legati alla costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità; anche questo tratto evidentemente passerà ad ANAS nel momento in cui la continuità della strada fino a Reggio la renderà una vera alternativa alla via Emilia storica.
La sala affollata all’incontro dell’altra sera dimostra che siamo in tanti ad avere a cuore la realizzazione della via Emilia bis, a Calerno e non solo, ma i fatti che ho riportato dimostrano che noi non siamo certo gli ultimi arrivati, né i meno credibili sull’argomento. Io credo che sarebbe davvero bello non dividerci sui mezzi per raggiungere la meta, non lanciare sfide all’ok corral per dimostrare chi ci tiene di più, ma unirci come comunità per essere più credibili nell’andare a rivendicare l’assoluta priorità di questa opera e, in particolare, del tratto reggiano, assicurandone il finanziamento nel più breve tempo possibile. Come istituzioni lo abbiamo già fatto, facciamolo anche come cittadini e come forze politiche del territorio.

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