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Cave, novità dalla commissione consiliare sull’ambiente

Partiranno i lavori sul terzo lotto della Razza: il traffico resterà sul percorso attuale. Cava Castellana: i camion non possono passare lungo l’Enza ma l’aumento di traffico sarà limitato.

Il torrente Enza

Stanno per cominciare i lavori nel terzo lotto della Cava della Razza a Calerno, che verrà poi ripristinato alla quota attuale ed utilizzato per fini agricoli. Il traffico dei mezzi per le escavazioni anche in questo caso continuerà a passare sul percorso già utilizzato, senza particolari criticità, fino ad oggi per gli altri due lotti. Per quanto riguarda invece la cava Castellana, in Comune di Gattatico ma limitrofa al territorio di Sant’Ilario, i dati sottoposti dai tecnici hanno confermato come non sia praticabile l’ipotesi di far passare il traffico lungo l’Enza, per motivi legati soprattutto alla sicurezza idraulica e alla tutela delle aree protette. Ma la differenza tra le due soluzioni in termini di traffico sulla viabilità ordinaria sarà minimo: circa 4 o 5 mezzi pesanti in più ogni ora sulla via Emilia.

Queste le valutazioni fatte in commissione consiliare sull’ambiente che si è tenuta venerdì 15 a Sant’Ilario e che ha permesso di chiarire in maniera definitiva, sulla base di dati precisi, diversi punti che sono stati alla base di polemiche politiche, spesso strumentali, nei mesi scorsi.

L’area della cava La Razza a Calerno

Per quanto riguarda la prima cava della Razza a Calerno, come detto, l’attesa novità è che la ditta di escavazione ha chiesto la possibilità di intervenire anche sul terzo lotto, dopo aver già ottenuto le autorizzazioni sui primi due e cominciato i lavori partendo da nord. Il percorso previsto per i camion sarà lo stesso che già oggi viene utilizzato senza che siano state rilevate particolari criticità: lungo la strada provinciale fino al Partitore per poi immettersi nella viabilità della Cava Spalletti, senza passare dal centro di Calerno. La novità sta invece nella scelta della modalità di ripristino per il terzo lotto, che verrà riportato a quota zero, ovvero tornerà allo stato attuale e sarà nuovamente utilizzato a fini agricoli. In più, i lavori per la rotatoria sulla provinciale, finanziati anche con i proventi della cava, dovrebbero andare a bando, secondo la Provincia che ne gestisce l’iter, subito dopo la primavera, garantendo una maggior sicurezza nell’immissione dei camion sulla viabilità provinciale e costituendo l’innesto della futura via Emilia bis.

Un tratto dell’Enza in prossimità di S.Ilario

Per la Cava Castellana, fin dalla scorsa commissione consiliare si era aperto un ampio dibattito sul tema della viabilità: il gruppo Sant’Ilario Futura aveva già espresso l’intenzione di privilegiare la soluzione con il minore impatto sul tratto santilariese del nostro fiume, sempre più apprezzato e frequentato dalla cittadinanza. L’Assessore Ferri, in un’ottica di apertura al dialogo con le opposizioni, aveva richiesto un approfondimento ai tecnici in sede di conferenza dei servizi, per valutare la fattibilità di soluzioni alternative. Le risposte dei tecnici degli enti pubblici preposti alla tutela dell’ambiente e della sicurezza fluviale hanno confermato come la soluzione attualmente prevista sia l’unica praticabile, dal momento che l’idea della minoranza di far transitare i camion lungo l’Enza pone problemi non superabili in primo luogo per motivi legati alla sicurezza idraulica, in secondo luogo per il rispetto delle aree protette. La relazione inoltre sottolinea come l’impatto previsto sulla viabilità ordinaria sulla via Emilia sia molto limitato: +1% del traffico totale, +4% del traffico pesante. Nei periodi di punta si potrà arrivare a 9 camion all’ora, di cui circa la metà andrà direttamente ai cantieri (quindi sarebbero immessi in viabilità ordinaria in ogni caso): la differenza, rispetto all’ipotesi della pista lungo l’Enza, sta quindi in 4 o 5 camion all’ora in più lungo la via Emilia in una giornata lavorativa.

Le decisioni in termini di percorso del traffico sono state prese sulla base di quanto viene consentito dalle normative e con l’obiettivo di limitare i disagi per i cittadini. Certamente la coincidenza di due cave che entrano in funzione nello stesso periodo sul nostro territorio non sarà privo di impatto – ha sottolineato l’Assessore all’ambiente Ferri – ma sarà cura della nostra Amministrazione (anche in collaborazione con il Comune di Gattatico e gli altri enti coinvolti) vigilare affinché gli accordi siano rispettati, le opere di mitigazione e di ripristino realizzate a regola d’arte, l’immissione dei mezzi sulla viabilità ordinaria, che si conferma l’unica soluzione fattibile, ottimizzata in termini di sicurezza: è già in atto un confronto fra le parti per la realizzazione dell’innesto di via Imperiale sulla via Emilia. Per il resto si sono ottenuti ottimi risultati di carattere ambientale, grazie al lavoro svolto in questi mesi da parte di tutti i soggetti interessati, inerenti le opere di mitigazione e ripristino e lo smantellamento del frantoio Bertozzi con recupero dell’area”.

Esprime soddisfazione per le soluzioni discusse anche la capogruppo di Sant’Ilario Futura Eva Coisson: “l’obiettivo primario del nostro gruppo è di privilegiare la tutela dell’ambiente, sia durante lo svolgimento delle attività di escavazione che, in prospettiva, favorendo in futuro il recupero degli inerti provenienti dall’edilizia e l’applicazione dell’innovazione tecnologica sui materiali alternativi alla ghiaia nel campo delle costruzioni, in modo da ridurre la necessità di materiale vergine sottratto al nostro territorio”.

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