CUCINAPRIMO PIANO

Fatemi cucinare: la torta ricciolina

Una ricetta per voi da Bianca Maria Bellei

(di Bianca Maria Bellei – fatemicucinare.it)

Ci avviciniamo alla Romagna, siamo a Ferrara, ultima provincia della zona emiliana. Ma dove finisce l’Emilia e dove comincia la Romagna? Visto che siamo in partenza per le vacanze, ripassiamo. Apriamo la cartina geografica (che ci volete fare, maestra sono, maestra rimango): l’Emilia comprende le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara.  Anche Bologna ne fa parte, ad eccezione del Comune di Imola e altri confinanti che si trovano a est del torrente Sillaro. Questo e gli Appennini, fanno da confine ad ovest alla Romagna, a nord troviamo il fiume Reno mentre a sud il confine è segnato da una linea che unisce il Passo della Futa, in Provincia di Firenze, al Monte Maggiore dell’Alpe della Luna e poi al Monte Carpegna, nelle Marche, e allo sprone di Focara, uno sperone roccioso che si affaccia sull’Adriatico. Mica facile vero?

Da sempre storicamente divise, l’Emilia e la Romagna hanno ricevuto in dote il trattino che le unisce solo con l’Unità d’Italia e che dire, non si può che far festa, siamo una Regione che tutto il mondo ci invidia. Quale delle due parti è migliore dell’altra? Non diciamo sciocchezze, scherziamo pure, giochiamo a difendere i campanili, ma lavoriamo per stare insieme. Lo dice anche chi ci guarda da fuori. Sentiamo le parole di Davide Daniele, un educatore di Como. “Elogio dell’Emilia”:

“In un articolo di qualche tempo fa avevo letto che “l’Emilia è quel pezzo di terra voluto da Dio per permettere agli uomini di costruire la Ferrari”. Gli emiliani sono così. Devono fare una macchina? Loro ti tirano fuori una Ferrari. Devono fare una moto? Loro costruiscono una Ducati. Devono fare un formaggio? Loro si inventano il Parmigiano Reggiano. Devono fare due spaghetti? Loro mettono in piedi la Barilla. Devono farti una caffè? Loro ti fanno la Saeco. Devono trovare qualcuno che scriva canzonette? Loro ti fanno nascere gente come Lucio Dalla, Gianni Morandi, Vasco Rossi, Ligabue e Samuele Bersani. Devono farti una siringa o una provetta? Loro ti tirano su un’azienda biomedicale. Devono fare quattro piastrelle? Loro se ne escono con delle maioliche. Sono come i giapponesi, gli emiliani, non si fermano, non si stancano, e se devono fare una cosa, a loro piace farla bene e bella e utile e tutti insieme. Ed è proprio in questo modo che io cerco di essere emiliano ogni giorno. Ci sono delle pietre da raccogliere dopo un terremoto? Noi ne faremo cattedrali.”

Io di vocazione sono cuoca e coltivo l’unità in cucina. Oggi onoro Ferrara, con uno dei suoi dolci più caratteristici, la torta ricciolina o torta di tagliatelle. Occhio agli zuccheri! In quanto alle lodi alla Romagna, vi attendo alla prossima uscita del Gazzettino Santilariese. Buona estate!

TORTA RICCIOLINA (O DI TAGLIATELLE)

Per la frolla:

250 g di farina 00

90 g di zucchero

140 g di burro

1 uovo scorza di limone

1 pizzico di sale

Per le tagliatelle:

100 g di farina

1 uovo

Per il ripieno:

200 g di mandorle

70 g di cedro candito

180 g di zucchero

Sassolino

Burro

Zucchero a velo

Per la frolla impastare tutti gli ingredienti, avvolgere il panetto ottenuto in pellicola da cucina e far riposare in frigorifero almeno un’ora.

Per le tagliatelle impastare uovo e farina, far riposare sotto una ciotola per un’ora poi stendere la pasta prima in strisce poi in tagliolini. Far asciugare sulla spianatoia.

Per il ripieno: tostare le mandorle in forno o in padella calda poi tritarle grossolanamente con lo zucchero. Unire a questo composto anche il cedro.

Composizione: stendere la frolla e rivestire uno stampo coperto di carta da forno. Coprire il fondo con metà del ripieno, spargere metà delle tagliatelline, altro ripieno ed infine l’ultima parte di tagliatelline. Pennellare la superficie della torta con Sassolino, ricoprire con fiocchetti di burro e cuocere in forno caldo a 160° per 50 minuti circa. A metà cottura coprite la torta con un foglio di alluminio per evitare che la pasta colori eccessivamente. Se si desidera si può ripetere la pennellatura con Sassolino. Cospargere con zucchero a velo.

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