Bilancio comunale, garantiti i servizi senza aumento di tasse
Approvato il Bilancio 2025 del Comune di Sant’Ilario: individuate le principali linee di indirizzo. Il sindaco Moretti: “serve confronto tra istituzioni per una vera autonomia finanziaria dei Comuni”
Aumentano i costi e diminuiscono i finanziamenti dal Governo centrale per i Comuni (90mila euro in meno a Sant’Ilario solo negli ultimi 4 mesi) ma l’amministrazione di Sant’Ilario mantiene gli stessi servizi ai cittadini senza aumentare le tasse. Questa, in estrema sintesi, la proposta di bilancio previsionale presentata dall’amministrazione di Sant’Ilario e approvata dal Consiglio comunale prima delle feste natalizie.
All’interno di un quadro generale non favorevole, date le premesse, l’amministrazione ha chiesto a tutti gli uffici un’analisi il più possibile dettagliata ed aggiornata delle voci reali del bilancio 2024 in modo da poter avere un preconsuntivo da cui partire per capire come sostenere i servizi e le varie voci di investimento previste. In questo modo è stato possibile intanto mettere in sicurezza i servizi senza dover prevedere un aumento delle tasse e delle rette. È stata inoltre alzata la soglia di esenzione totale dall’addizionale IRPEF fino a 13.000 € in modo da evitare ricadute sui redditi più bassi dell’obbligo sancito dal governo di accorpare le prime due aliquote IRPEF (0,73% e 0,75% si uniscono in un’unica aliquota allo 0,74%).
Per ottenere questo equilibrio sono state quantificate immediatamente le riduzioni dei trasferimenti statali legate ai tagli dello Stato (90.000 € circa); gli aumenti di spesa previsti dal rinnovo dei contratti dei dipendenti (che fortunatamente salgono, visto che in Italia abbiamo gli stipendi mediamente tra i più bassi dei paesi europei) pari a 36.000 €; gli aumenti del costo dei servizi affidati a cooperative esterne (139.000 €) per educatori e ausiliari. Tali principali minori entrate o maggiori spese sono state bilanciate con una maggiore entrata per l’aumento della base imponibile Irpef (46.000 €), maggiori trasferimenti dalla Regione Emilia–Romagna (38.000 €); maggiori dividendi IREN (22.000 €); aumento del recupero da IMU e TARI sia come arretrati che come evasione (140.000 €); minore trasferimento all’Unione Comunale (28.000 €) più una serie di altre voci meno significative che comunque permettono non solo di approvare un bilancio che non prevede aumenti delle entrate fiscali e neppure aumenti della rete dei servizi ma di attivare anche dei mutui che servono per finanziare le principali manutenzioni (varie opere di viabilità per 250.000 €, che si aggiungono ai 170.000 € già stanziati con l’avanzo dell’anno scorso e non ancora spesi); 200.000 € di manutenzioni straordinarie di aree verdi e parchi; 850.000 € per finanziare il recupero del Forum (totale dell’opera 2,2 milioni di euro), 150.000 € per la riqualificazione di tutto il centro sportivo del campo da calcio comunale (il totale dell’opera è 720.000 €) e la realizzazione della ciclabile Sant’Ilario – Calerno che vale 1,5 milioni di euro ed è attualmente in graduatoria per essere finanziata con una compartecipazione di 300.000 €.
Per quanto riguarda le strutture scolastiche, il Comune ha già partecipato ad un bando statale per la riqualificazione della palestra della scuola Calvino di Calerno per 660.000 € e intende partecipare per gli interventi su asilo nido e scuole medie ai bandi di finanziamento previsti dal “decreto omnibus”, che mette a disposizione fino a 2,5 milioni di euro per ogni Comune per interventi di messa in sicurezza del patrimonio pubblico, con priorità alle scuole. Già dal primo di gennaio potrà essere affidata la progettazione della riqualificazione del Nido Girotondo con le cifre che saranno disponibili proprio grazie all’approvazione del bilancio e che lo studio di fattibilità appena consegnato permette di quantificare in 50.000 €. Infine, è previsto il potenziamento del sistema di videosorveglianza dell’Unione Val d’Enza con ulteriori telecamere per un totale di 400.000 €, grazie ad un finanziamento statale all’Unione dei Comuni di circa 200.000 €.
“L’utilizzo dei mutui è una sostanziale novità di cui abbiamo iniziato a parlare in campagna elettorale – ha dichiarato il sindaco Moretti – che ci consente sia di programmare dei piani di manutenzione con risorse certe e non sottratte alla spesa corrente, sia di partecipare ai vari bandi regionali o nazionali arrivando, con una compartecipazione tutto sommato limitata (pari ad 1.750.000 €), a realizzare investimenti e manutenzioni potenzialmente per 4.670.000 €. La logica dei bandi che si è affermata in questi ultimi anni non ci piace molto, poiché obbliga ad impegnare molte risorse per dei progetti senza sapere quando escono i bandi di finanziamento, a quali criteri corrispondono e, naturalmente, se si rientrerà tra i vincitori. Preferiremmo che la politica scegliesse in un dialogo con il territorio le priorità che servono per raggiungere nuovi obiettivi generali costruendo assieme il percorso che porta all’investimento. In sintesi, manca una reale autonomia finanziaria dei Comuni. Non esiste una definizione dei livelli essenziali di prestazione a cui hanno diritto i cittadini e sui quali costruire un corretto equilibrio tra entrate locali e trasferimenti statali, in grado di garantire i servizi nel tempo ai cittadini e la necessaria solidarietà a livello nazionale. Manca un’autonomia amministrativa, cioè la possibilità di definire la dotazione di personale relativa ai servizi erogati e di poter gestire le risorse in modo flessibile tra i vari capitoli, adeguandole ai sempre più rapidi mutamenti del quadro generale ed alle esigenze della comunità. Ad ovviare a ciò non bastano più neppure le forme associative previste finora, come le Unioni comunali, che essendo enti di secondo livello e non semplici consorzi tra Comuni, per poter erogare dei servizi, richiedono impegni di spesa sempre più pesanti per sostenere le necessarie strutture burocratiche. Credo che in questo ultimo bilancio si sia fatto un ottimo lavoro tra i sindaci della Val d’Enza per rivedere le spese – ha concluso Moretti – ma alla lunga tenere assieme spese per servizi e burocrazia sarà sempre più difficile, stante il solito problema della riduzione delle entrate che anche per quest’anno (ma non è il primo) vede lo Stato caricare sulle istituzioni locali gli oneri principali del risanamento della finanza pubblica con minori trasferimenti (solo in questi ultimi 4 mesi a Sant’Ilario sono stati tolti circa 90.000 €)”.