POLITICAPRIMO PIANO

Il governo gialloverde mortifica la democrazia

Il reddito di cittadinanza tradisce lo spirito del "vecchio" reddito di inclusione, mentre quota 100 dimostra scarsa lungimiranza

Un commento della Senatrice Vanna Iori, Capogruppo PD in Commissione Istruzione del Senato, alla recente legge di bilancio

È finita così, con un Parlamento svuotato delle sue funzioni, umiliato, usato come un passacarte. Non luogo di confronto, ma di ratifica. Di una sola voce. Con il paradosso aggiuntivo che quelle carte sono state scritte, riscritte e corrette nelle stanze nascoste del governo e poi fatte approvare – con la blindatura del voto di fiducia – senza aver dato ai senatori (così come era avvenuto alla Camera) la possibilità di leggere la versione definitiva della legge di bilancio. Altro che democrazia alla luce del sole. Altro che Parlamento da aprire come una scatoletta di tonno, per citare uno slogan caro ai 5 Stelle. Quello che è andato in scena la notte del 22 dicembre è stata una pagina di chiusura, di imposizione, di mortificazione della democrazia. Una pagina che non dovrà ripetersi mai più. Tutto attraverso un maxiemendamento, frutto di compromessi al ribasso e interessi da soddisfare, per mettere a tacere chi non è d’accordo con una visione del Paese che è distruttiva, che fa pagare il conto ai giovani.

Il Movimento 5 Stelle e la Lega sono riusciti nel loro obiettivo e cioè portare a casa la manovra. L’appendice di questo provvedimento, il cosiddetto decretone sulla quota 100 e il reddito di cittadinanza, ha completato il quadro. Guardando dentro ai contenuti è facile scorgere una prospettiva corta, non lungimirante, che nasce dall’esigenza di dare un segnale al proprio elettorato in vista del voto europeo di maggio, che punta al consenso e non a costruire un’idea di Paese.

Il reddito di cittadinanza è stato confezionato in modo errato. Sono certamente favorevole a una misura di sostegno alle fasce più povere della nostra società. È anzi un nostro dovere – del centrosinistra in primis – e in questo senso i governi che hanno preceduto quello attuale, guidati dal Pd, hanno lavorato assiduamente e bene per mettere in campo il Rei, il reddito di inclusione. Il reddito di cittadinanza invece tradisce questo spirito perché prevede dei paletti che azzerano l’autonomia dei beneficiari. Se alcuni di questi paletti – come il divieto di spendere il sussidio per il gioco d’azzardo – sono non solo giusti, ma doverosi, altri hanno il segno del controllo a distanza. Basta leggere le parole del sottosegretario Buffagni, che conta sul controllo dei vicini di casa per evitare abusi. Siamo all’atmosfera della delazione, al Grande fratello tra cittadini. Una volta che questo sussidio è concesso ha chi realmente ne ha bisogno (e su questo punto i controlli devono essere rigidi) non si può vietare a una famiglia di tenere da parte 100 euro un mese se sa che durante quello successivo avrà bisogno di risorse in più. Allo stesso tempo il reddito di cittadinanza, così come è scritto, suscita più di un’obiezione perché in un mercato del lavoro caratterizzato da un’elevata disoccupazione – specialmente tra i giovani – pensare che siano pronte tre offerte di lavoro in soli 18 mesi significa vivere fuori dalla realtà. Che tipi di lavoro sono, ammettendo che ci siano? È un punto tutt’altro che secondario.

La quota 100 per l’uscita anticipata dalle pensioni presenta anch’essa degli aspetti negativi. Non è così scontato l’automatismo che il governo ha usato per motivare la sua scelta e cioè che i posti che si renderanno liberi saranno rimpiazzati con l’assunzione di giovani. Molte aziende, infatti, potranno approfittare dell’uscita anticipata di alcuni dipendenti per ridurre i costi.

Al di là del contenuto del decretone e della manovra, la politica di bilancio portata avanti dal governo gialloverde risulta poco incisiva perché non punta su fattori di crescita e di sviluppo. Tende, invece, a guardare all’assistenzialismo, alla risposta momentanea e tra l’altro incerta per un Paese che invece avrebbe bisogno di capire come camminare spedito.

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