PRIMO PIANOTERRITORIO ECONOMIA E LAVORO

L’importanza della certezza del diritto e della pena

giustizia efficiente e pene certe per un reale deterrente alla commissione di reati

Le esigenze di certezza e prevedibilità del diritto sono fondamentali e sono insite nello stesso concetto di legalità, in quanto lo stesso termine legalità esprime di per sé certezza e prevedibilità. Purtroppo vari fattori negli anni hanno determinato una vera e propria incertezza del diritto (definizione che da sola esprime tutta la sua contraddizione) e conseguentemente l’instabilità della giurisprudenza. La legislazione italiana nello specifico ha generato diversi problemi, poiché nel suo ordinamento sono presenti sempre meno regole e sempre più princìpi. In tal senso ci pare doveroso richiamare la Costituzione italiana, che è assai ricca di princìpi utilizzati dai cittadini per supportare le molteplici e diversificate richieste di riconoscimento di diritti. Ma in merito a tali temi non sempre vi è una legge da applicare al caso specifico pertanto alla fine tocca rispondere ai giudici. Per tale ragione l’iter parlamentare risulta spesso lungo e complesso se si vuole ottenere un giusto bilanciamento tra principi e interessi diversi e talvolta opposti.
Un equilibrio tra interessi e diritti sempre più difficile, anche in considerazione del fatto che la società, i suoi componenti, i bisogni, sono in continua evoluzione, ed il legislatore stesso si ritrova frequentemente a dovere rincorrere esigenze e bisogni che spesso sono già mutati nel momento in cui si promulga una nuova legge. Il binomio certezza e sicurezza del diritto lascia inoltre spazio ad una ulteriore riflessione: chi commette un reato è sottoposto ad espiare una condanna. A cosa serve la pena?
L’articolo 27 comma 3 stabilisce che “…Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Nell’ordinamento italiano la pena più punitiva è quella detentiva e pertanto non si può ragionare sulla pena senza parlare di carcere. Il carcere deve pertanto essere idoneo a recepire un numero adeguato di condannati, mentre oggi molti penitenziari ospitano il doppio dei detenuti che potrebbero contenere e sono prossimi al collasso; le strutture carcerarie devono essere dotate di personale penitenziario e professionisti in numero sufficiente affinché essi possano svolgere la loro rispettiva funzione in modo consono.
Cosa avviene oggi nelle carceri italiane? Le carceri sono sovraffollate, il personale penitenziario è presente in numero insufficiente e le figure professionali che devono perseguire lo scopo di attivare un percorso di recupero sono talvolta assenti o se presenti con ore a disposizione irrisorie. Il carcere diviene così una “scuola” per criminali. I Governi che negli anni si sono susseguiti non hanno investito sulla giustizia (Tribunali, giudici, carceri e personale) privilegiando soluzioni emergenziali che non hanno risposto in modo appropriato e risolutivo. Il carcere rimane così una sorta di “parcheggio”, un luogo di isolamento dalla società civile e nel contempo si determina il fallimento dell’intera struttura sociale. Noi riteniamo che sia giunto il momento di iniziare un nuovo ciclo che renda la GIUSTIZIA EFFICIENTE, LA PENA CERTA ED EFFETTIVA, in modo che costituisca davvero UN REALE DETERRENTE ALLA COMMISSIONE DI REATI: per fare questo, OLTRE AL CONTROLLO DEI TERRITORI ED A INTERVENTI REPRESSIVI OCCORRE INVESTIRE SULLA GIUSTIZIA, SUI TRIBUNALI, SULLE CARCERI, SULLA PREVENZIONE al fine di creare un sistema virtuoso che non generi una moltiplicazione di reati ma produca un ridimensionamento degli stessi.
Occorre quindi il contributo di un Governo coraggioso, dotato di una visione strategica che consenta di affrontare concretamente i problemi per sconfiggere la paura e costruire una comunità sicura.

Gruppo di lavoro Sicurezza lista Sant’Ilario Futura

Mostra di più

Articoli Correlati