PRIMO PIANOTERRITORIO ECONOMIA E LAVORO

TARI 2020, nessun aumento della tariffa rifiuti

Grazie all'utilizzo del fondo Covid, il Comune si fa carico del differenziale dei costi del servizio

Il 9 gennaio scorso in Consiglio Comunale si è parlato di TARI, la tassa/tariffa per la gestione del ciclo dei rifiuti. All’ordine del giorno vi era solo la presa d’atto delle tariffe per il 2020 che, come noto, sono rimaste invariate rispetto al 2019. Ciò che non è rimasto invariato è il costo che questo servizio ha avuto, quindi si doveva decidere se la differenza tra quanto dovuto ad IREN e quanto pagato dai cittadini fosse da spalmare sulle tariffe dei prossimi anni o da coprire con fondi del Comune. L’Amministrazione ha scelto questa seconda strada, grazie anche al “fondone” fornito dallo Stato a ristoro delle spese covid, che cautelativamente non era stato interamente usato nel 2020. Il dibattito tra i consiglieri però è stato molto ampio, andando ben oltre il punto all’ordine del giorno. Siamo infatti di fronte ad un cambiamento radicale nelle modalità di calcolo e approvazione di queste tariffe, imposto da una nuova normativa nazionale: un cambiamento che lascia certamente meno capacità contrattuale in capo al singolo Comune ma garantisce maggior controllo e trasparenza dei conti grazie al ruolo di ARERA (Autorità nazionale di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che già conosciamo per il ruolo di regolamentazione dei servizi, comparazione delle tariffe e tutela del consumatore nei settori gas-luce-acqua. Questa autorità ha un peso ben maggiore dei Comuni nel trattare con i gestori dei servizi, cui può comminare anche multe salate se non rispettano i criteri imposti.

Altro tema molto dibattuto è quello dell’equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica di questo servizio, perché è indubbio che più il servizio aumenta in qualità ed estensione, migliori saranno gli effetti sull’ambiente (più raccolta differenziata, meno discariche), ma più alti saranno i costi. Il gruppo di opposizione Alternativa Civica ha sostanzialmente messo in discussione le scelte degli ultimi anni, che hanno portato Sant’Ilario all’88% di raccolta differenziata, ben oltre gli obiettivi regionali del 73% per il 2020 e in linea con l’obiettivo 12 dell’agenda ONU 2030. Noi riteniamo che su questo punto, per il bene dell’ambiente in cui vivranno i nostri figli, non si debbano fare passi indietro, ma piuttosto lavorare per ridurre la quantità complessiva di rifiuti prodotti, cercare (anche con il contributo della Regione) modalità di incentivazione di comportamenti virtuosi e vigilare sui conti che vengono fatti per definire le tariffe (con criteri ora più automatici ed oggettivi) dall’Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti (ATERSIR), cui il Comune partecipa nell’ambito provinciale.

L’Assessore all’Ambiente Fabrizio Ferri

A questo proposito, l’Assessore all’ambiente Fabrizio Ferri, ha dichiarato: “Le nostre scelte politiche sono in generale  indirizzate a garantire ai cittadini qualità del servizio con una sostenibilità non solo economica, che in questo caso vuol dire salvaguardare ambiente, salute, occupazione e futuro. Queste scelte e visioni politiche sono necessarie ed ambiziose per continuare a garantire uno sviluppo virtuoso del nostro territorio, quindi occorre guardare a scenari più ampi nei quali la politica lavori per tenere insieme aspetti che possono sembrare contrastanti. In questo momento ritengo che il nostro orizzonte sia il Nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima che il Presidente della della Regione Emilia Romagna Bonaccini ha firmato con tutte le parti sociali. La nostra Regione deve essere unita per conseguire rilancio e sviluppo fondati su sostenibilità ambientale, economica e sociale. Da questo punto di vista è da anni che le amministrazioni comunali che si sono succedute alla guida del Comune di Sant’Ilario d’Enza compiono scelte che ci stanno permettendo di essere già in cammino su questa strada: due su tutte, la raccolta differenziata stabilmente oltre l’80% e il PSC (il piano urbanistico generale) che mette al primo posto consumo di suolo zero grazie alla rigenerazione urbana. La strada è ancora lunga e non priva di ostacoli ma va compiuta insieme per andare più lontano.”

(a cura del gruppo consiliare “Sant’Ilario Futura”)

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