PRIMO PIANOSANT'ILARIO COM'ERA

Il mondo delle quattro ruote

Dai tassisti alle gare automobilistiche.

di Giorgio Casamatti

Da alcuni mesi a S.Ilario è attivo un servizio taxi, ma per il nostro paese non è una vera novità, anche se probabilmente solo i più anziani lo ricordano. Bisogna infatti tornare ai primi anni del ‘900 quando le automobili

Pagliarini Francesco con la livrea da autista.
Si trattava dell’autista privato della Famiglia Zunini che possedeva la grande fornace di laterizio.

erano un lusso, quindi una vera rarità, e vederne passare qualcuna lungo il tracciato polveroso della via Emilia era un avvenimento inusuale.  L’arrivo di un’auto era infatti preceduto dal fortissimo rombo del motore che faceva accorrere lungo la strada decine di curiosi di tutte le età per ammirare quel modernissimo prodigio della tecnica.

Per decenni possedere un’auto, che spesso necessitava anche di un autista in grado di guidarla, era appannaggio solo delle poche ricche famiglie della zona. Tra queste va sicuramente ricordata la famiglia Zunini, proprietaria dell’omonima fornace di laterizi, che si poteva permettere di mantenere l’auto e stipendiare l’autista privato che, come si può vedere in alcune foto d’epoca, è stato identificato nel nostro concittadino Francesco Pagliarini. Questi era un veterano delle quattro ruote che, dopo la fine della seconda guerra mondiale, passerà dall’auto al camion e sarà una presenza costante lungo le strade di S.Ilario e dei Comuni limitrofi.

 

Giovanni Morini con la sua corriera in Via Roma. 1929
Morini svolgeva un servizio di trasporto persone lungo la tratta S. Ilario, Montecchio, Barco e Reggio Emilia servendosi di un mastodontico automezzo prodotto dalla FIAT. Successivamente la sua attività verrà assorbita dalla SARSA: la prima azienda di trasporti reggiana.

Sempre negli anni ’20 e ’30, per tutti quelli che non potevano nemmeno sognare di salire su una macchina con l’autista, era attiva una sorta di corriera ante-litteram, un mezzo che riproponeva le modalità di trasporto delle diligenze, trainate dai cavalli, che all’epoca ancora circolavano lungo le strade. Giovanni Morini, proprietario di un mastodontico automezzo Fiat, ha svolto per anni il servizio di trasporto di persone lungo la tratta S.Ilario – Montecchio – Barco – Reggio Emilia. Era per quei tempi un precursore che si era per così dire inventato un servizio utile e redditizio, tant’è che nel giro di pochi anni nasceranno delle vere proprie aziende che offrivano un servizio corriere, come la SARSA di Reggio Emilia che nei primi anni ’30 rileverà l’attività di Morini. La SARSA è stata la prima azienda di trasporto pubblico di Reggio ed aveva la sede e il deposito per le corriere lungo la circonvallazione. Questo ampio fabbricato è stato completamente ristrutturato nei decenni scorsi diventando un centro commerciale.

Tra gli autisti del nostro paese rimane indelebile nella memoria di tutti la figura di Mosé Costanova che, per quasi quarant’anni, ha svolto questo mestiere con dedizione e incredibile savoir-faire, come viene raccontato sul Gazzettino.

“Nella S.Ilario rurale non c’è famiglia del centro o della campagna che non abbia mai almeno una volta fatto ricorso all’opera di Mosè-taxi: la sfilata nel corteo nuziale, l’accompagnamento funebre, la volata nervosa, nell’animo e nel rombo, nel trasporto urgente di un infermo o nell’esuberante allegria della scampagnata estiva.

Ad ogni avvenimento la personalità prismatica di Mosè gli ha permesso di adeguarsi con coerenza alla situazione. Ha sempre guidato con esemplare correttezza e, in quarant’anni di attività, non ha mai preso multe o provocato incidenti stradali”.

Secondo Bolognesi con l’equipaggio della gimkana automobilistica del 1925.

Sempre rimanendo nel mondo dei motori mi piacerebbe anche raccontare una particolare gara che si è svolta per alcuni anni in paese: una sorta di gimkana automobilistica a cui partecipavano autisti ed equipaggi di nostri concittadini. In una bellissima fotografia datata 1925 si vede Secondo Bolognesi, un altro celebre autista santilariese, che posa alla guida di una potente auto assieme ai suoi compagni di squadra con cui ha partecipato alla gara. Questa competizione ha ottenuto da subito un grande successo, tanto che nel corso degli anni le auto verranno sponsorizzate da aziende locali, come quella della famiglia Simonazzi, specializzata nella costruzione e nell’installazione di pompe per l’acqua.

Secondo Bolognesi alla gimkana automobilistica.
La gimkana era una competizione mista che comprendeva una corsa campestre seguita da una gara automobilistica. Le auto erano sponsorizzate da divertenti cartelli commissionati dalle aziende cittadine; questa, con la scritta visibile “Pennsylvania Reffineris”, portava su un altro cartello, posto sul tettuccio del mezzo, il nome della ditta Simonazzi.

Come si può desumere dalle foto d’epoca la competizione consisteva in due fasi: si iniziava con una specie di corsa campestre per raggiungere le automobili, che venivano poi guidate lungo un percorso prestabilito che conduceva all’arrivo. Gli equipaggi erano misti e infatti oltre ai piloti partecipavano anche numerose ragazze sebbene all’epoca, essendo le strade dissestate e polverose, fare un giro in auto fosse uno svago tutt’altro che rilassante.

Tra i campioni del motore santilariesi va senz’altro menzionato anche Guido Bertani “Milan” che negli anni ’60 ha ottenuto importanti risultati come pilota di go kart a livello regionale; questa sua passione per il modo dei motori lo porta ad intraprendere l’attività di meccanico di bici e motorini: da lui sono passate generazioni di ragazzi che, attingendo dalle sue competenze, hanno imparato tutti i trucchi del mestiere.

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