CULTURAPRIMO PIANO

Un lupo… a Calerno

Lunedì 20 gennaio (ore 20.45) alla Sala Civica lo spettacolo, tra narrazione e musica, “LM15 (la storia di un lupo che finirà in Francia più di 1000 Km dopo)”.

Un appuntamento speciale alla Sala Civica comunale di Calerno di via Patrioti. La Biblioteca di Sant’Ilario d’Enza inizia un percorso di eventi e occasioni che portano in giro per il territorio comunale libri e storie. Per incontrare la comunità e le persone. Per iniziare a percorrere nuove strade sempre nel nome della lettura e della condivisione. Il progetto nasce in collaborazione con il Gruppo Giovani Calerno, un insieme di ragazzi e ragazze locali che da un paio d’anni sta animando con le proprie passioni e le proprie scoperte gli spazi della Sala Civica di via Patrioti attraverso corsi, eventi, incontri e momenti informali dove, semplicemente, “si sta insieme”. Lunedì 20 gennaio (ore 20.45, ingresso libero) si comincia con “LM15 (la storia di un lupo che finirà in Francia più di 1000 Km dopo)”, spettacolo di narrazione e musica che racconta una vicenda sorprendente capitata una ventina d’anni fa quando un automobilista scorse nella notte un’animale rannicchiato a terra al bordo della tangenziale di Parma. Si fermò credendo di soccorrere un cane e, invece, si trattava di uno dei primi lupi scesi in pianura. In molti si diedero da fare per assisterlo. Denominato LM15 dai ricercatori e Ligabue dalla gente del posto, l’animale venne dotato di un radio-collare che avrebbe raccontato la sua odissea successiva…

Nello spettacolo i bravi interpreti Paolo Montanari, Andrea Gatti e Mario Ferraguti inseguono la storia di questo essere speciale, percorrono la sua strada – quella che da Parma arriva fino in Francia – per raccontare la storia di tutti i lupi d’Appennino e del loro rocambolesco ritorno. A forza di camminare e camminare chilometri infiniti per quel suo passo mai stanco e dalla zampa slacciata, il lupo è ritornato e ha conquistato la collina, fino a sfiorare la città e incontrare l’uomo. E se l’uomo è rimasto fermo al lupo cattivo e nel frattempo si è creato tanti, tantissimi lupi finti nella testa, il lupo vero non è mai cambiato.
Tratto dal libro di Ferraguti “Sulle Tracce del lupo che mi gira in testa” (Fedelo’s Editrice), lo spettacolo ritorna dalle nostre parti dopo una prima apparizione a S.Ilario, appunto in Biblioteca, di una decina d’anni fa.

Ma perché proprio il lupo a Calerno? Si chiude (o si apre…) un cammino ideale: qualche mese fa il Gruppo Giovani ha ospitato un incontro dedicato agli animali selvatici della nostra zona colti dall’obiettivo del calernese Diego Barbacini. Ora il paesaggio reale (e chi lo abita…) si ammanta di un ulteriore suggestione dai tratti poetici: un modo di conoscere e vivere il proprio territorio, di aprirsi e confrontarsi con le sfide e le opportunità che il mondo di oggi ci offre.

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